Io su quel maledetto ponte ci sono passato la sera del 21 Agosto del 2010, non sapevo nemmeno della sua esistenza, me lo sono trovato semplicemente sotto i piedi ed è stato un attimo ritrovarmi a gambe divaricate sul selciato a metà della campata, con una distorsione alla caviglia destra.
Premetto che non ero mai caduto su un ponte in vita mia, né mi era capitato passando su tutti gli altri ponti di Venezia durante quel pomeriggio.
I gradini sono progettati in modo da essere quasi invisibili, ricurvi e irregolari come sono, perché rispondono a criteri esclusivamente estetici per assecondare la follia del suo progettista e di tutti quelli che vi hanno lucrato in sei anni fino a farne lievitarne il costo alla mostruosa cifra di 12 milioni di euro (!!!). La Corte dei Conti, come solito, si sveglia quando è troppo tardi, un pò come fanno tutte le authority che infliggono multe irrisorie alle grandi imprese per pratiche commerciali scorrette dopo anni e anni di abusi.
Solo chi è abituato a pontificare dall'alto della sua posizione privilegiata può definire un tale scempio un'"opera meravigliosa" e permettersi pure di prenderci per i fondelli sostenendo, come l'Ass. Rumiz, che dieci cadute in venti giorni sono poche, e che si tratta di qualcosa di "normale".
Io al Pronto Soccorso non ci sono andato, perché sono stato in grado di rialzarmi in piedi grazie all'aiuto di alcuni passanti, sebbene abbia continuato ad avere dolore per due settimane e fastidi almeno per due mesi. Quindi non rientro nelle statistiche, e come me tante altre persone che ugualmente hanno fatto a meno di cure, per cui presumo che le cadute siano almeno dieci volte di più, svariate ogni giorno.
Due anni dopo quello scempio è ancora lì, e tutti coloro che hanno dilapidato allegramente il nostro denaro per un'opera inutile e dannosa sono rimasti impuniti e gozzovigliano alle nostre spalle. Poi ci stupiamo dei duemila miliardi di debito pubblico e della pressione fiscale opprimente e odiosa che ci viene imposta per ripagare tutto questo?