Bamboccioni o Vittime? Europa a due velocità
Cari amici,
i dati Eurostat, impacchettati con sadica eleganza da Visual Capitalist, ci sbattono in faccia una verità scomoda: in media, il 30% dei giovani europei nella fascia di età 25/34 anni, vive ancora con i propri genitori.
Se il 30% vi sembra tanto, siamo solo all'inizio del dramma fattuale di questi dati.
In Italia ci attestiamo al 50%, ma siamo i campioni d'Europa? Quasi. Ci battono solo alcuni paesi balcanici come Montenegro (69%), Albania (66%) e Croazia (64%), dove evidentemente il concetto di "nido" è più simile a una fortezza inespugnabile.
E poi c'è l'altro lato della medaglia, quello che ci fa sentire ancora più inadeguati: i Paesi Scandinavi. In Finlandia e Danimarca siamo al 4%, in Svezia all'8%, in Norvegia al 7%. Sembra quasi che al Circolo Polare Artico l'indipendenza sia un accessorio standard alla nascita, mentre sulle rive del Mediterraneo sia un optional costosissimo.
Ora, la domanda sorge spontanea, tagliente e senza fronzoli: di chi è la colpa?
Troppo facile, troppo banale, troppo da talk show pomeridiano, liquidare il tutto con la solita tiritera sui giovani "bamboccioni".
Credo che dovremmo considerare variabili "leggermente" più complesse, tipo: il mercato del lavoro precario, stipendi inadeguati in particolare per i costi abitativi, mancanza di welfare e, non dimentichiamolo, modelli culturali differenti dove il legame familiare ha storicamente un peso diverso.
Guardando la mappa, la spaccatura Nord-Sud è evidente quanto la differenza tra un piatto di surströmming e una lasagna della domenica. Nei paesi nordici, welfare più robusto e un'economia più dinamica hanno forse reso l'uscita di casa non solo possibile, ma attesa. Da noi, tra crisi economiche ricorrenti e una certa tendenza a considerare la famiglia come l'unico vero ammortizzatore sociale, restare "a casa" diventa spesso non una scelta ma una strategia di sopravvivenza economica.
Quindi, prima di puntare il dito contro il trentenne che ancora litiga per il telecomando con papà, forse dovremmo guardare la sua busta paga, il costo di un monolocale nella sua città e le reali opportunità che gli vengono offerte. Forse l'hotel casa famiglia non è solo un comodo albergo a gestione familiare, ma l'unica opzione realistica in un contesto socio-economico che sembra remare contro l'indipendenza giovanile.
L'indipendenza è un lusso, signori e, a quanto pare, nell'Europa meridionale e balcanica, siamo un po' a corto di liquidità per permettercelo. Invito tutti i trentenni a leggere questo articolo e passare la mappa ai loro genitori.
fonte dati [clicca qui] ec.europa.eu
fonte dati [clicca qui] voronoiapp.com by Visual Capitalist
Ai posteri l'ardua sentenza