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27.01.16

Sottomissione (di Massimo Gramellini)

In evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 27 gennaio 2016 ... consiglio la solita attenta lettura...

I geni del cerimoniale che hanno inscatolato quattro statue peraltro velate del museo Capitolino nel timore che, vedendole, il presidente iraniano Rohani avesse uno sgomento ormonale e stracciasse i contratti con le nostre aziende sono i degni eredi di un certo modo di essere italiani: senza dignità. Quella vocazione a trattare l’ospite come se fosse un padrone. A fare i tedeschi con i tedeschi, gli iraniani con gli iraniani e gli esquimesi con gli esquimesi. A chiamare «rispetto» la smania tipica dei servi di compiacere chi li spaventa e si accingono a fregare. Su questa tradizione millenaria, figlia di mille invasioni e battaglie perdute anche con la propria coscienza, si innesta il tema modernissimo del comportamento asimmetrico con gli Stati musulmani. Se un’italiana va in Iran, si copre giustamente la testa. Se un iraniano viene in Italia, gli copriamo ingiustamente le statue. In un modo o nell’altro - in un mondo e nell’altro - a coprirci siamo sempre noi. E la suscettibilità da non urtare è sempre la loro. Ma se la presenza di donne sigillate da capo a piedi su un vialone di Baghdad urtasse la mia, di suscettibilità? Non credo che, per rispetto nei miei confronti, gli ayatollah consentirebbero loro di mettersi la minigonna.

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Sarei curioso di sapere come funziona la sensibilità a corrente alternata del signor Rohani (le tette di marmo lo sconvolgono e i gay condannati a morte nel suo Paese no?) e di sentire cosa penserebbe mia nonna di questa ennesima arlecchinata italica: quando ero bambino mi insegnò che il primo modo di rispettare gli altri è non mancare di rispetto a se stessi.

in che "stato" ... ma!?

15.01.16

CivitaNuova (di Massimo Gramellini)

In evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 15 gennaio 2016 ... consiglio la solita attenta lettura...

[...] Come era fin troppo prevedibile, il movimento di Grillo sta fallendo nella mancata selezione della classe dirigente. Se in Italia procedi con la pesca a strascico, non tiri su la Svezia, ma pur sempre l’Italia. Bisogna avere il coraggio di riconoscere che il governo dell’uomo qualunque è una boiata pazzesca. Che «uno vale uno» è una boiata pazzesca. Che eleggere il primo cazzone che ha cento amici su Facebook è una boiata pazzesca. Per fare politica ci vogliono persone che escano da una competizione dura dentro partiti strutturati. Ci vuole la Prima Repubblica, ma con una variante fondamentale, giustamente pretesa dai Cinquestelle: il limite dei due mandati, unico vero argine contro la corruzione. Mentre i partiti padronali e i movimenti di protesta sono solo un argine contro l’intelligenza.

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[clicca qui] per leggere l'articolo completo.

Ai posteri l'ardua sentenza...

a mio parere ...uno dei pezzi migliori di sempre....

24.07.15

Houston, abbiamo un problema (di Massimo Gramellini)

In evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 24 luglio 2015 ... consiglio la solita attenta lettura...

Le sconvolgenti notizie sull’esistenza di un pianeta gemello della Terra stanno provocando reazioni entusiaste e addirittura romantiche. «Ma ci sarà f...?» si è subito informato un anziano statista milanese. Renzi ha promesso che nella riforma Boschi del sistema solare è prevista, per gli oppositori che cambieranno pianeta, l’abolizione della tassa sulla seconda casa. L’insensibile Merkel lo ha bloccato: «Dopo i parametri europei non puoi sfondare anche quelli interstellari». Ma esisterà davvero, l’Altro Mondo? Grillo non ha dubbi: «E’ una sfera di cartone costruita dai massoni in un garage di Houston. Ci prendono per la Nasa». Più possibilista Giovanardi: «Deportiamoci i gay, a patto che non possano sposarsi neppure lì».

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L’ex ministro greco Varoufakis ha lanciato un appello ai cugini siderali: «Avreste qualcosa da prestarmi?», mentre la scoperta ha stimolato in Putin un interrogativo filosofico: «Serve gas?». Lo schivo Salvini, in diretta a galassie unificate con la felpa di «Odissea nello Spazio», ha preso le distanze (che non sono brevi) dagli abitatori della Terra bis: «Aiutiamoli a casa loro». Ma se fossimo noi ad avere bisogno di ricovero? L’urlo «Trasferiamoci lì» già rimbomba sul web. Prudenza mista a sconforto solo tra i cittadini romani: «Come faremo a raggiungere un pianeta che dista 1400 anni luce, se non riusciamo a chiudere le porte della nostra metropolitana nemmeno per un chilometro?». Eppure l’istinto a migrare fa parte dell’uomo. «L’universo è di tutti», ha ricordato papa Francesco. Immediata la replica del Salvini dell’Altro Mondo: «I terrestri? Li ospiti lui a casa sua».

28.03.15

Siamo tutti tedeschi (di Massimo Gramellini)

In evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 28 marzo 2015 ... consiglio la solita attenta lettura...

Se una piccola lezione si può trarre dalla tragedia innescata dal pilota kamikaze è la precarietà di certi pregiudizi sedimentati nei secoli. Col passare delle ore emerge un quadro di superficialità e approssimazione assai poco tedesco. Andreas Lubitz era andato al lavoro stracciando un certificato di malattia, e questo rientra ancora nel luogo comune che immagina un italiano fare esattamente il contrario. Ma com’è possibile che l’ospedale universitario di Duesseldorf, che lo aveva in cura da mesi, non avesse sentito il dovere di cautelarsi inviando alla compagnia aerea una copia del documento che gli impediva di volare? La privacy, dicono. Ma la privacy smette di essere la priorità, quando riguarda un uomo che ha in mano il destino di vite che non sono la sua. Per quanto, secondo i giornali tedeschi, Lufthansa qualcosa sapeva. Sapeva che nel 2009 una crisi depressiva aveva reso Lubitz «parzialmente inadatto al volo». Ma cosa significa «parzialmente»? Che poteva volare solo nei giorni dispari o con la mano destra?

Dalle prime ricostruzioni della tragedia affiora una trama fitta di smagliature: informazioni mancanti, negate, sottovalutate. Adesso si invocano regole nuove, ma come sempre sarebbe bastato rispettare quelle esistenti. O forse non sarebbe bastato comunque. Visto dall’Italia, patria del fatalismo, il dramma che ha colpito un popolo noto per la sua rigidità alimenta la sensazione che alla fine siamo tutti umani, e che lo siamo allo stesso modo: imperfetto e irrazionale. Costretti a convivere, e talvolta purtroppo a conmorire, con i nostri limiti e le nostre miserie.

dopo il titolo "vergognoso" di ieri de IL GIORNALE; eccolo :

....alla fine menomale che Gramellini c'è!

13.03.15

Fatta la legge (di Massimo Gramellini)

In evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 06 febbraio 2015 ... consiglio la solita attenta lettura..

Franco Alfieri è il sindaco di Agropoli e desidera candidarsi alle elezioni regionali campane nelle liste del suo partito, il Pd. Ma una legge locale impedisce ai sindaci di farlo, decretando in caso contrario il commissariamento del Comune. Il sindaco non ha alcuna intenzione di cedere la poltrona a un funzionario statale su cui non eserciterebbe alcun controllo: vuole tenerla in caldo per il suo vice. Perciò lascia l’auto in sosta vietata. Il vigile gli fa la multa e lui si rifiuta di pagarla, impugnandola davanti all’amministrazione comunale, cioè a se stesso. Si realizza così la fattispecie prevista dal D.Lgs.18-8-2000 n.267, in base al quale l’amministratore che apre un contenzioso con il proprio ente decade dall’incarico e viene sostituito dal suo vice.

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Può darsi che la legge proibizionista disinnescata dalla furbata del sindaco di Agropoli sia una schifezza. Ma è comunque una legge e come tale andrebbe rispettata almeno da chi è tenuto a dare il buon esempio. Mentre il sindaco non solo se ne è infischiato, della norma. Si è vantato in pubblico di avere trovato un sistema per fregarla. Altrove questa operazione alla Totò gli sarebbe costata l’isolamento politico e il disprezzo degli elettori. Invece qui gli è valsa il plauso di maggioranza e opposizione, e un balzo ulteriore nei sondaggi. Non saprei trovare aneddoto migliore per illustrare l’eterno e insolubile «caso italiano». A determinare il carattere di un Paese non sono le regole, ma il consenso sociale che le circonda. E da noi quel consenso non sta certo con chi fa la legge. Semmai con chi trova l’inganno.

Ai posteri l'ardua sentenza...

06.03.15

Io non so chi sono io (di Massimo Gramellini)

In evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 06 febbraio 2015 ... con un finale davvero profondo...

Secondo i giornali spagnoli che ne accudiscono amorevolmente ogni sospiro, al risveglio dall’incidente Alonso avrebbe detto ai medici di Barcellona: «Mi chiamo Fernando, sono un pilota di kart e sogno di correre in Formula Uno». Non ricordava nulla degli anni trascorsi alla Ferrari – quelli preferiamo dimenticarli anche noi – ma neppure dei due titoli mondiali conquistati in carriera. Il campione ultratrentenne era di nuovo un adolescente con la mente sgombra e i sogni intatti. Dopo una settimana è tornato normale, cioè gravato di rimorsi e rimpianti come tutti. La notizia della sua smemoratezza a tempo determinato segue la storia del medico pavese che nel 2013 si era risvegliato dal coma con la convinzione di trovarsi nel 2001. Incredulo di fronte all’euro, ai capelli di Berlusconi, all’idea che quei giovanotti che si ostinavano a chiamarlo papà fossero i figli che aveva lasciato alle elementari.

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La tentazione di invidiarlo è forte. Una vita senza memoria profuma di libertà. Come quando svuoti di informazioni un computer sovraccarico e le sue mosse diventano subito più rapide e leggere. Ripartire da zero o almeno da un punto gradevole del passato: l’anno del primo bacio o dell’ultimo scudetto, che nel mio caso purtroppo coincidono. Ma è una tentazione che dura un attimo. Poi subentra il sospetto che passare una gomma sulla propria vita sia la sconfitta suprema. Senza la ringhiera della memoria si rischia di precipitare nel vuoto. Conoscere è ricordare. Era il titolo di una versione dal greco di Platone in cui presi quattro, se ricordo bene.

Gramellini... sei il MASSIMO ^_^

Ringrazio l'amico Pier P. per la segnalazione

20.02.15

Dillo in italiano (di Massimo Gramellini)

In evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 20 febbraio 2015 ... consiglio la solita attenta lettura..

Se anche voi non sopportate chi in ufficio si dà la mission di proporre uno step che esalti il brand e individui una location dove briffare i competitor. Se anche voi, ogni volta che al telegiornale qualche politico affamato di poltrone denuncia problemi di governance, vi monta un tale prurito alle dita che avreste voglia di killarlo, ma vi limitate a schiacciare il tasto del telecomando come se fosse un ragno. Se anche voi pensate che quando qualcuno non sa cosa dire lo dice in inglese, specie se non sa neppure l’inglese, allora vi suggerisco di leggere e firmare la petizione all’Accademia della Crusca lanciata su «Internazionale» da Anna Maria Testa e rintracciabile ai seguenti indirizzi: Change.org e #dilloinitaliano.

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Nell’aderirvi entusiasticamente col maestro e collega di corsivi Michele Serra di «Repubblica» si è pensato di allargare il campo di battaglia a un’altra e forse speculare deformazione del linguaggio. L’abuso di romanesco che ci viene inflitto ogni giorno in televisione, specie e purtroppo sui canali del servizio pubblico. Nelle fiction, come nei programmi di intrattenimento e di giornalismo, sembra diventato indispensabile ostentare una cadenza strascicata che della lingua immortale di Trilussa conserva soltanto la buccia, mentre la polpa è ridotta a uno sciatto e arrogante balbettio, spesso incomprensibile oltre la cerchia dei sette colli. L’invito a politici, attori e commentatori che vivono in quella splendida location è di compiere uno sforzo di umiltà a beneficio di noi provinciali. C’è di sicuro una parola italiana per dire location. Ma ce ne deve essere una persino per dire annamo.

Per il sottoscritto è il miglior Buongiorno di sempre... Gramellini sei il MASSIMO!!!!

12.02.15

Alfano e Rovina (di Massimo Gramellini)

In evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 12 febbraio 2015 ... consiglio la solita attenta lettura..

Berlusconi ha annunciato che dal 9 marzo sarà «di nuovo pienamente in campo». In tempi e nazioni normali sarebbe un’affermazione patetica. Un politico di quasi ottant’anni con la fedina penale macchiata che si butta alla riconquista dell’elettorato perduto in un ventennio di promesse deluse. Quello che fu il suo popolo è ormai matteizzato: i moderati ascoltano le sirene di Renzi e gli estremisti palpitano per le felpe di Salvini. Spazio in mezzo non ce n’è. O forse non ce n’era. Perché l’altra sera è accaduto l’imponderabile. Sul palco di Sanremo, Albano e Romina hanno rimediato un formidabile 59% di share, spalancando ghiotte prospettive nostalgico-canagliesche all’Highlander di Arcore.

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Esiste un’Italia che va matta per le ribollite. Che rivaluta il kitsch, illudendosi di averne preso le distanze. Ed è sempre smaniosa di sciogliersi davanti allo spettacolo ad alto tasso lacrimatorio di una riunificazione.
Certo, l’impresa è improba. Per toccare le corde profonde dei fan di «Felicità», Berlusconi non dovrebbe rappacificarsi solo con una Romina, ma con un intero esercito. Alfano, Fini («che fai, mi riprendi?»), Casini, Buttiglione. E poi Donna Veronica ed Emilio Fede, andando a ritroso fino ai compagni della prima ora, come l’indimenticato Frankenstein di tutti i sondaggisti, Gianni Pilo. Ma una volta rimessa insieme la Band, non gli resterebbe che tornarsi a sedere dietro la scrivania usata nel 1994 (i libri di sicuro sono ancora lì) e ricantare ai telespettatori la celebre romanza «L’Italia è il Paese che amo». Vuoi vedere che un 59% lo rimedia ancora anche lui?

Gramellini... sei il MASSIMO ^_^

23.01.15

L’uomo del Nazareno (di Massimo Gramellini)

In evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 23 gennaio 2015 ... consiglio la solita attenta lettura..

Cosa spinge migliaia di italiani a volere Giancarlo Magalli al Quirinale? Nascono pagine di Facebook a sostegno della sua candidatura. E la consultazione lanciata tra i lettori di un importante giornale di opposizione per individuare un Presidente da scagliare tra i piedi della Casta non vede al primo posto i giuristi Rodotà e Zagrebelsky, ma il presentatore per famiglie. Dai «Fatti Vostri» al «Fatto Quotidiano».

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Di Magalli si ignorano le opinioni politiche. E la sua ironia bonaria, in un Paese che pratica l’estremismo anche nella comicità, gli ha impedito di diventare personaggio. La scalata al Colle nasce come scherzo goliardico, alimentato da un video satirico dove il candidato coniava il tormentone «turbofregna». Ma oramai il meccanismo pare sfuggito di mano e Magalli è diventato un pretesto o addirittura un simbolo. Tanto più provocatorio quanto meno lo è la sua immagine pubblica, con quel sorriso e quel colletto entrambi sempre perfettamente stirati. Lui è l’italiano medio, dentro gli schemi ma fuori dai giochi. E in una fase di disgusto generalizzato per l’establishment, la sua carenza di requisiti finisce per fare curriculum. Si è pure scoperto che al liceo era in classe con Draghi e Montezemolo. Venne bocciato (sembra che Draghi non passasse i compiti), ma recuperò l’anno in una scuola privata del Nazareno, nelle stanze in cui Renzi e Berlusconi hanno sottoscritto l’omonimo patto. Come ogni cosa, in questa Repubblica fondata sul cazzeggio, col passare dei giorni l’ipotesi di una presidenza Magalli comincia ad apparire plausibile o comunque non scandalosa, specie quando si leggono certi altri nomi.

Gramellini... sei il MASSIMO ^_^

18.01.15

La parola vigliacca (di Massimo Gramellini)

In evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 18 gennaio 2015 ... consiglio la solita attenta e TRISTE lettura..

Quando i messaggi in Rete divennero di uso comune, noi fanatici della scrittura vivemmo un momento di rivalsa. L’oralità trionfante cedeva sorprendentemente il passo a una comunicazione meno spudorata, che avrebbe consentito anche ai timidi e ai riflessivi di fare sentire la propria voce nella piazza dell’umanità. Mai previsione è stata più stropicciata dalla realtà. Che si parli della malattia di Emma Bonino o della liberazione delle ragazze rapite in Siria - per limitarsi agli ultimi giorni - sul web si concentra un tasso insostenibile di volgarità e di grettezza. Una grettezza cupa, oltretutto, raramente attraversata da un refolo di ironia.

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Non mi riferisco al merito dei commenti. Nell’Occidente di Charlie ciascuno è libero di esprimere le opinioni più urticanti, purché rispettose della legge. No, è la forma dei messaggi che corrompe qualsiasi contenuto. Una radiografia di budella, una macedonia di miasmi, una collezione di frasi impronunciabili persino con se stessi. Nessuna di queste oscenità pigiate sui tasti troverebbe la strada per le corde vocali. Nessuno di quelli che per iscritto augurano dolori atroci alla Bonino e rimpiangono il mancato stupro delle cooperanti liberate avrebbe la forza di ripetere le sue bestialità davanti a un microfono o anche solo a uno specchio. La solitudine anonima della tastiera produce il microclima ideale per estrarre dalle viscere un orrore che forse neppure esiste. Non in una dimensione così allucinata, almeno. Per noi innamorati della parola scritta è una sconfitta sanguinosa che mette in crisi antiche certezze. Per la prima volta guardo il tasto «invio» del mio computer come un nemico.

Ai posteri l'ardua sentenza...

30.12.14

Capitano Ultimo (di Massimo Gramellini)

n evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 30 dicembre 2014 ... consiglio la solita attenta e TRISTE lettura..

Scrivo queste righe per tacitare la parte di me stesso che considera il comandante del traghetto in fiamme Argilio Giacomazzi un eroe. Nel leggere le parole che egli ha pronunciato al culmine della tragedia («Non sto molto bene, ma sarò l’ultimo a mettere i piedi fuori di qui») ci siamo commossi un po’ tutti. E la commozione ha ceduto il passo all’ammirazione quando, facendo seguire i gesti alle parole, il comandante ha abbandonato la nave soltanto dopo avere coordinato i soccorsi. Eppure non ha fatto nulla di straordinario. Come nulla di straordinario fanno i funzionari pubblici che rifiutano una mazzetta e in genere le tantissime persone che compiono ogni giorno il proprio dovere senza lasciarsi peggiorare dall’abitudine e dalla paura.

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L’avere trasformato la normalità in comportamento eroico è il frutto di una società dello spettacolo che si nutre di cattivi esempi, e se talvolta ne sbandiera di buoni non è per slancio etico ma per la necessità di variare la trama. Depurata dall’enfasi retorica, la condotta coerente di Giacomazzi nell’emergenza è un inno al lavoro ben fatto. Chi ha una responsabilità non scappa. Non si tratta di una scelta epica, ma di una prassi umana che l’esistenza di tanti capitan Tremarella, non soltanto a bordo della Concordia, ha ammantato di una vena simbolica sproporzionata alle circostanze. Gli eroi sono coloro che fanno qualcosa che non sarebbero tenuti a fare. Mentre il comandante che comanda fa esattamente ciò per cui è stato scelto. Non è dunque un eroe, ma qualcuno di più socialmente utile perché più facilmente imitabile. Un uomo.

Ai posteri l'ardua sentenza...

19.11.14

Quelli che il tappo (di Massimo Gramellini)

n evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 19 novembre 2014 ... consiglio la solita attenta e TRISTE lettura..

Mauro compra i biglietti di Italia-Croazia e domenica sera si presenta con la ragazza alle porte di San Siro. Svita il tappo della bottiglietta di plastica, assiste incredulo alla perquisizione di una bimba di sei anni e scopre che il settore dove avrebbe dovuto accomodarsi è stato invaso dagli ultrà croati. Lo sistemano in una zona confinante, presidiata da individui incappucciati di nero tra cui spunta una bandiera della Bosnia, che sui croati ha lo stesso effetto di una muleta. Il parapiglia è impreziosito da scariche di petardi e fumogeni. La ragazza di Mauro ha gli occhi pieni di nebbia e di paura, i padri scappano coi bambini piangenti per mano e gli steward impotenti spiegano che i seicento spaccatutto sono entrati senza controllo perché arrivati in massa all’ultimo minuto. Mauro è esterrefatto. Per comprare il biglietto ha dovuto compilare la sua autobiografia, all’ingresso gli hanno fatto svitare il tappo della bottiglietta, hanno perfino perquisito una bambina. E seicento ultrà sono-entrati-senza-controllo?

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Nella costernazione di questo giovane lettore si riconosceranno in tanti. Dal contribuente che paga le tasse e si sente fare la morale dagli evasori al parrucchiere che si sottopone ad adempimenti di ogni genere mentre il concorrente cinese, invisibile agli occhi dello Stato, può permettersi di offrire a sette euro una messa in piega. Ci vuole una flebo di santità per rispettare le regole quando tutto intorno impera il Far West e la fedeltà al proprio dovere è percepita come un segnale di debolezza. Ma alla lunga anche i santi si stufano di esserlo. E, se nessuno li ascolta, finiscono per ascoltare Salvini.

Gramellini... sei il MASSIMO ^_^

18.11.14

Terra terra (di Massimo Gramellini)

In evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 18 novembre 2014 ... consiglio la solita attenta lettura:

Ma cos’avrà fatto di male Matt Taylor, l’uomo capace di portarci su una cometa, per ridursi in lacrime a chiedere scusa al mondo intero? Si è presentato in conferenza stampa con una maglietta che aveva delle pin-up disegnate sopra. Tanto è bastato perché una sua collega trasecolasse e i bacchettoni del quotidiano inglese Guardian le scodinzolassero dietro, accusando lo scienziato di misoginia. Mentre Matt, felice come un bambino, indicava la cometa, i chierichetti delle buone maniere gli guardavano il dito, anzi il braccio tatuato e la "mise", cafona ma inoffensiva.

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La notizia mi ha scosso. E non solo per l’evidente divario tra l’impresa di Taylor e l’enfasi assegnata a un elemento marginale. A furia di stare attenti a non urtare la minima suscettibilità e di montare la guardia contro ogni presunta discriminazione ci siamo ridotti a custodi di un formalismo sterile, che non sa più distinguere gli oltraggi dai cazzeggi. Si vive in uno stato di indignazione permanente, smaniosi di rimanere offesi da tutto e di contrabbandare l’intolleranza per ipersensibilità. Quella camicia fa proprio schifo, Matt, ma sarei disposto a morire per difendere il tuo diritto di indossarla.

lunga vita ai Nerd ... Matt Taylor uno di noi... ^_^
comunque una caz di camicia sobria poteva anche mettersela per fare una conferenza stampa di respiro internazionale... ma!?

08.11.14

Cene eleganti (di Massimo Gramellini)

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 08 novembre 2014 ... consiglio la solita attenta lettura:

I pasti dei ricchi a scopo benefico custodiscono strani misteri. In America per mangiare un piatto di lasagne con Bruce Springsteen bisogna versare 300mila dollari: 240mila euro. In Italia per mangiare un risotto con Matteo Renzi ne bastano mille. O la lasagna a stelle strisce vale duecentoquaranta volte più del risotto, ancorché in salsa Pd e dunque un po’ sciapo, oppure Renzi al mercato delle rockstar è quotato duecentoquaranta volte meno di Springsteen: impossibile. L’unica spiegazione sensata è che il menu delle cene italiche sia meno caro perché più povero di grassi, essendo il Paese notoriamente alla frutta.

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Ho scorso la lista degli invitati alla cena milanese di Renzi, ma mi sono fermato a Paparesta, l’arbitro che Moggi chiuse a chiave in uno sgabuzzino. Paparesta che finanzia Renzi è il classico cortocircuito comico della realtà, per quanto non privo di una certa coerenza: entrambi chiudono gli occhi davanti al rigore quando gli fa comodo. I dinosauri rossi del Pd sono sconvolti dallo sciame di Porsche e pellicce che è accorso a omaggiare il risotto di un leader teoricamente di sinistra. Cuperlo della corrente Brontosauri ha lasciato intendere che preferirebbe finanziare il partito dei lavoratori con cene operaie da 20 euro, ma è anche vero che per raggiungere la stessa cifra raccolta l’altra sera da Renzi bisognerebbe organizzarle in uno stadio: soprattutto riuscire a riempirlo. Capisco che il colpo d’occhio dei ricchi che fanno la festa al presunto partito dei poveri getti nello sconforto qualche nostalgico. Ma gliela facevano anche prima. Solo di nascosto.

Ai posteri l'ardua sentenza...

16.09.14

Amori dopati (di Massimo Gramellini)

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 16 settembre 2014 ... consiglio la solita attenta lettura:

Se il vostro compagno arrivasse a letto tutte le sere con una maschera sulla faccia collegata a un tubo rumorosissimo, prima o poi vi verrebbe lo scrupolo di chiedergli spiegazioni. Invece Carolina Kostner si limitava a mettere i tappi e augurare la buonanotte al suo Alex Schwazer, il marciatore olimpico dal motore truccato. Le dichiarazioni di Carolina ai magistrati che indagano sulle prodezze alchemiche dell’ex fidanzato spezzano il cuore per la loro ingenuità. Non si può che comprenderla quando i cattivi dell’antidoping bussano alla porta, Alex le intima: «Apri tu e digli che non ci sono» e lei accetta di mentire in nome dell’amore. L’attenuante sentimentale venne già riconosciuta al personaggio di Marlene Dietrich nel memorabile «Testimone d’accusa» di Billy Wilder. Riesce più difficile digerire che un’atleta della sua esperienza conviva con un collega dopato senza mai rendersi conto di tutta la farmacia che gli gira intorno.

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La distrazione sta diventando una caratteristica delle nostre élite, non solo sportive. Ti regalano una casa e non te ne accorgi. Ti pagano una vacanza e non te ne accorgi. Ti vendono una partita e non te ne accorgi. D’accordo: le persone come la Kostner conducono vite complesse e ci sta che al momento di andare a letto siano così affaticate da ignorare l’armamentario da Guerre Stellari indossato dal partner. Ma ormai questa distrazione è un virus che dilaga ovunque, anche dove meno te lo aspetti. Per dire: c’è uno che sta a Palazzo Chigi per abbassare le tasse e ancora non se n’è accorto.

Ai posteri l'ardua sentenza...

01.07.14

Non ne Pos più (di Massimo Gramellini)

Cari amici

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 01 luglio 2014 ... consiglio la solita attenta lettura:

Nei Paesi meno intelligenti, il Pos (acronimo di Point of sale, punto di vendita) è un banale sistema che consente ai clienti di pagare ovunque con bancomat e carta di credito senza estrarre banconote unte, stropicciate e facilmente nascondibili all’occhio indagatore del fisco. Invece in un Paese intelligentissimo di cui tacerò per omertà il nome, il Pos (acronimo di Pagare onestamente stanca) è un astuto sistema studiato dal dottor Azzeccagarbugli in persona, con l’assistenza del Gatto & la Volpe e la supervisione del Gattopardo. Consiste nell’obbligare commercianti e artigiani a munirsi della macchinetta che legge le carte di credito, ma senza prevedere (qui sta la genialità) alcuna sanzione per chi si rivela allergico all’idea di dotarsene.

Esempio: arriva a casa vostra un idraulico, aggiusta il rubinetto e in un afflato di bontà vi chiede solo 120 euro. Voi estraete la carta, immaginando che lui farà lo stesso col Pos. Ma l’idraulico è un Braveheart della contabilità e rivendica fieramente la libertà di non possederlo. Allora voi, immaginando di avere la legge dalla vostra, rifiutate di scucire i contanti. L’idraulico andrà a denunciarvi per non averlo pagato, mentre voi non potrete fargli nulla, perché chi è senza Pos non è sanzionabile. Come mai? Per non irritare artigiani e commercianti, prima di imporre una multa il governo ha deciso di aspettare che le banche abbassino il costo delle commissioni. Aspetta e spera, anzi dispera. E intanto col vostro idraulico come la mettete? All’italiana, ovviamente, ricorrendo al classico Psin (Pagamento scontato in nero).

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FANTASTICO!!!!!

25.06.14

Morsi e rimorsi (di Massimo Gramellini)

Cari amici

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 25 giugno 2014 ... consiglio la solita attenta lettura:

Speriamo che la Nazionale non sia lo specchio della Nazione, altrimenti dovremmo tutti imitare Prandelli & Abete e dimetterci irrevocabilmente da noi stessi. Ieri l’immagine dell’Italia nel mondo era una combriccola di abulici che faticavano a mettere insieme tre passaggi di fila, figuriamoci un tiro in porta. Quattro anni fa avevano perso i vecchi e si invocò il ricambio generazionale. Ma quattro anni dopo hanno perso soprattutto i giovani, il cui simbolo è l’indisponente Balotelli, un eterno incompiuto spacciato per fuoriclasse da un sistema mediatico che ha smarrito il senso delle proporzioni. Persino il mio Immobile, che in Italia si era aggirato per le aree di rigore come un lupo mannaro, sembrava un barboncino al guinzaglio della difesa uruguagia.

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Certo, l’arbitro dal cognome recidivo (Moreno), l’espulsione esagerata di Marchisio e il comportamento da roditore di Suarez, che ha affondato i suoi incisivi nella pellaccia di Chiellini. Ma il lamento è un diritto che va meritato. E questa Italia depressa e deprimente, senza talento né carattere, merita soltanto di tornarsene a casa e ricominciare daccapo, con meno squadre e meno stranieri, come accadde dopo la Corea del 1966. Quando fummo eliminati al primo turno per la seconda volta consecutiva, proprio come adesso, e Gianni Brera scrisse: «La difesa sballata, il centrocampo endemicamente fioco, l’attacco composto di gente molto sollecita a impaurirsi. E dove credevamo di andare?». Più che un’analisi, una profezia.

..."il lamento è un diritto che va meritato"...Fantastico!

Ringrazio il Mana per la segnalazione

25.04.14

Umano, (pur)troppo umano (di Massimo Gramellini)

Cari amici

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 25 aprile 2014 ... consiglio la solita attenta lettura:

La suggestione è devastante, lo riconosco. Una croce di trenta metri con appeso un Cristo di sei quintali che si spezza e precipita su un giovane credente. Ma non un giovane credente qualsiasi: un disabile che proprio a causa dei problemi di mobilità non riesce a mettersi in salvo. E nemmeno una croce e un Cristo qualsiasi, ma un’opera d’arte scolpita in onore di Giovanni Paolo II, il papa che nei prossimi giorni diventerà santo.

Umano, (pur)troppo umano.jpg

In chi non è sorretto da una fede a prova di lutto, la prima reazione oscilla tra il nichilista e il dissacratorio. Qualcuno vi ha trovato l’ennesima conferma che la vita è un gioco assurdo e a volte blasfemo, dove nulla ha un senso e il caso si diverte a perseguitare i più deboli, utilizzando simboli di pace come strumenti di morte. Qualcun altro, tramortito e avvelenato dall’inquietante coincidenza, vi ha letto un messaggio sovrannaturale e oltremodo cruento di contrarietà per l’imminente cerimonia di beatificazione. Di fronte all’insolubilità del mistero potrebbe essere d’aiuto riportare lo sguardo sulla terra e fissarlo su quella croce spezzata, anzi sulle corde logore che la sorreggevano e all’improvviso, pur in assenza di vento, non l’hanno sorretta più. Ci raccontano una storia tristemente nota ai frequentatori del patrimonio culturale italiota. Una storia fatta di incuria, manutenzione approssimativa, segnali di pericolo disattesi. La solita mediocre tragicommedia per cui non è proprio il caso di tirare in ballo un dio o il destino, essendo più che sufficiente l’uomo per metterla in scena.

Ai posteri l'ardua sentenza...

23.04.14

Io bella da sola (di Massimo Gramellini)

Cari amici

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 23 aprile 2014 ... consiglio la solita attenta lettura:

Chissà perché, quando una donna bella dichiara di sentirsi sola si trasforma subito in una notizia. Ultimo caso, la ministra delle riforme Maria Elena Boschi che rivela a Vanity Fair quanto le piacerebbe poter riformare almeno la sua esistenza, trovando un marito e abrogando le tazze di latte bevute in solitudine la sera davanti alla tv. Parole che ci sorprendono. Come se esistesse un’associazione automatica tra bellezza e pienezza del vivere. E fosse impossibile, a chi magari bellissimo non è, immaginare la perfezione estetica abbinata a una condizione latente di infelicità. Eppure già Apuleio, agli albori della letteratura, raccontò in una favola immortale il percorso tormentato di Psiche, la creatura più bella del mondo, rimasta a lungo zitella proprio a causa della sua esagerata e inibente avvenenza, mentre le sorelle trovavano con disinvoltura marito.

Maria Elena Boschi.jpg

Curioso e feroce il destino delle donne: crescono con l’idea, instillata da altri, che solo la bellezza e il successo le renderanno felici. Ma appena raggiungono uno o entrambi gli obiettivi, si accorgono che il loro punto di vista è cambiato. Si scoprono insicure per la paura di perdere ciò che sono diventate. E al tempo stesso più esigenti: sentendosi all’apice, pretendono il massimo dal proprio compagno e di rado lo trovano, perché è ancora piuttosto difficile incontrare un maschio che accetti di stare accanto a una donna simile senza andare in crisi di identità. Inutile illudersi: la bellezza non dà la felicità. Figuriamoci la bruttezza.

Ai posteri l'ardua sentenza...

01.04.14

Alberghi a zero stelle (di Massimo Gramellini)

Cari amici

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 01 aprile 2014 ... consiglio la solita attenta e triste lettura:

Illustri boldrinologi sono al lavoro per cogliere il senso profondo delle parole pronunciate ieri dalla presidente della Camera. «Non possiamo, senza una insopportabile contraddizione, offrire servizi di lusso ai turisti affluenti e poi trattare in modo a volte inaccettabile i migranti». Secondo una corrente di pensiero, Boldrini ha inteso dire che i miliardari russi e le vecchie zie inglesi andranno smistati in appositi campi di rieducazione, mentre i nullatenenti in fuga dall’Africa verranno sistemati in Costa Smeralda su una flotta di yacht requisiti per la bisogna: una decisione che peggiorerebbe in maniera drammatica la nostra bilancia dei pagamenti, ma farebbe sensibilmente lievitare il conto in banca presso il paradiso. Altri decrittatori del sacro verbo pauperista si spingono a sostenere che Boldrini auspicherebbe la nascita di villaggi turistici misti, dove la vecchia zia inglese fraternizza col nullatenente subsahariano, pagandogli vitto e alloggio. Una scelta in grado di sanare «la insopportabile contraddizione» ma anche di provocare in pochi anni l’estinzione delle vecchie zie inglesi, a causa degli infarti al momento del conto.

Infine una sperduta categoria di studiosi del boldrinismo a cui mi onoro di appartenere ritiene che la contraddizione tra il lusso e la miseria non si sana distruggendo il Billionaire, ma mettendo i disperati in luoghi un po’ più umani delle attuali gabbie. E magari cominciando a trattare in modo meno «inaccettabile» i troppi turisti che scappano dall’Italia per la carenza dei servizi, affinché con i loro soldi si possano poi accogliere meglio anche i migranti.

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....io veramente non riesco a capire come si possa dire una stronzata di questa portata... ma!?

Ai posteri l'ardua sentenza...

15.03.14

Fatti non fummo a viver come Uli (di Massimo Gramellini)

Cari amici

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 15 marzo 2014 ... consiglio la solita attenta lettura:

Non mi considero un fan della rigidità tedesca, ma ci sono secoli di storia e di riforma protestante dietro le parole pronunciate da Uli Hoeness, campione del mondo di calcio nel 1974 e presidente del Bayern Monaco condannato in primo grado a tre anni e mezzo di carcere per evasione fiscale. «Ho chiesto ai miei avvocati di non presentare appello, in linea con la mia idea di decenza, comportamento e responsabilità personale. Evadere le tasse è stato l’errore della mia vita. Affronto le conseguenze di questo errore». Letto da qui, sembra uno squarcio di fantascienza, ma questo signore ha dato davvero le dimissioni e ora si accinge a entrare in carcere.

Uli Hoeness.jpg

Con un esercizio di fantasia proviamo a supporre che un personaggio altrettanto popolare in Italia, magari anche lui presidente di un club, si ritrovasse coinvolto in un processo per evasione fiscale. Intanto esperirebbe tutti i gradi di giudizio, compreso il quarto che non esiste, utilizzando ogni espediente per procrastinare la resa dei conti. Nel frattempo attaccherebbe i giudici, prevenuti e corrotti, indossando i panni della vittima. Poi troverebbe un deputato, un avvocato, una commercialista o una sciampista, possibilmente imparentata con un Capo di Stato estero, in grado di testimoniare la sua completa estraneità ai fatti. Dopo di che si appellerebbe al popolo dei tifosi, rivendicando il diritto a un trattamento speciale. Infine si candiderebbe alle Europee, senza perdere fascino agli occhi di molti connazionali. E chi osasse criticarlo verrebbe bollato come moralista, quando in certe lande desolate del Nord Europa passerebbe banalmente per morale.

Ai posteri l'ardua sentenza....

28.01.14

L’uovo di Mastrapasqua (di Massimo Gramellini)

Cari amici

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 28 gennaio 2014 ... dedicato ad Antonio Mastrapasqua:

Ma è mai possibile, si lamentano da alcuni giorni i miei cari, che il dottor Mastrapasqua riesca a fare il presidente dell’Inps, il vicepresidente esecutivo di Equitalia, Equitalia nord, Equitalia centro ed Equitalia sud, il direttore dell’ospedale israelitico e della casa di riposo ebraica, il dirigente di Italia Previdente, Eur spa, Eur Tel, Eur congressi Roma, Coni servizi spa, Autostrade per l’Italia, Fandango, Telecom Italia Media, il consigliere d’amministrazione di Quadrifoglio, Telenergia, Loquendo, Aquadrome, il presidente onorario di Mediterranean Nautilus Italy, Adr Engineering, Consel, Groma, Emsa Servizi, Telecontact Center, dell’immobiliare Idea Fimit Sgr e di chissà cos’altro ancora - insomma, che in un’epoca di disoccupazione diffusa il dottor Mastrapasqua sia in grado di gestire da solo venticinque incarichi, venticinque uffici, venticinque ficus da bagnare almeno venticinque volte l’anno, venticinque posti macchina e forse venticinque macchine, ma di sicuro venticinque chiavi d’ingresso e quindi un portachiavi immenso, un bigliettone da visita a venticinque strati e decine di riunioni, cene di rappresentanza, ricevute gonfiabili, conflitti di interesse, incontri e telefonate per litigare, mettersi d’accordo e combinare affari con le altre ventiquattro parti di se stesso - mentre tu ogni volta che in casa c’è qualche lavoretto da fare dici sempre che non hai tempo e che sei stanco morto?

purtroppo il personaggio è tristemente noto al sottoscritto [già detto su questo blog], ma ribadisco...

Antonio Mastrapasqua_incarichi_welovemercuri.jpg

Sarebbe facile prendersela con il soggetto... in quanto è normale restare basiti davanti ai suoi compensi derivanti da un cumulo IMPOSSIBILE di incarichi... io invece punto il dito contro il sistema ITALIA che permette LEGALMENTE di ottenere una "mostro" simile nell'apparato statale.

Io non voglio colpevolizzare SOLO il dott. Antonio Mastrapasqua; nel nostro paese dai piccoli Comuni fino al Parlamento e Senato è un proliferare di incarichi multipli per molti funzionari e non solo per i famigerati politici.

ora 2 domande semplici semplici:
1) mi chiedo nel 2014 quante siano le cariche effettive di Antonio Mastrapasqua; saranno diminuite? (qualcuno lo sa o vuole indagare?)
2) non sarebbe facile e NORMALE imporre una legge (e farla rispettare) che limiti a TUTTI i livelli amministrativi questo fenomeno, in quanto che SIA CHIARO è tutto LEGALE!!! questi sono tutti incarichi legalmente attribuibili "volendo" allo stesso soggetto...

... solo che mi chiedo quando, dove e come un solo uomo (a meno non abbia poteri di onnipresenza) possa svolgere tutte queste mansioni con la dovuta cura; secondo voi?

Ai posteri l'ardua sentenza...

14.01.14

Ma come fa? (di Massimo Gramellini)

Cari amici

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 14 gennaio 2014 ... dedicato al presidente Hollande....

Chiedo scusa per la futilità dell’argomento, ma i traffici sentimentali del presidente Hollande (pronuncia: Olaond, con bocca storpiata in una smorfia parigina di fastidio) suscitano in noi, maschi banali e insensibili alle grandi questioni geopolitiche, una vibrante e insopprimibile curiosità: come fa? Come fa, dico, un ometto dal viso di meringa occhialuta a saziare e straziare legioni di cuori femminili? E non si sta parlando di suffragette libro-repellenti, incantabili da una collana di lapislazzuli o dal miraggio di una scodinzolata in tv. Le donne che quel signore senza carisma – ogni volta che apre bocca sembra il vicepresidente di se stesso – è riuscito a sedurre vantano fascino e personalità da vendere, oltre che una dose ubriacante di puzza sotto il naso. Eppure la statista raffinata e la giornalista unghiuta hanno baccagliato come tigri al momento della sua incoronazione, una di loro è in ospedale a curare lo smacco del tradimento, mentre la favorita del momento – un’attrice, ma naturalmente un’attrice impegnata – si è battuta per lui in campagna elettorale. E questo per limitarsi alla lista di dominio pubblico.

Come fa? Le ipnotizza con il suo irresistibile sguardo da sogliola alla mugnaia? O le conquista con uno di quei comizi che hanno fatto russare davanti alla televisione milioni di francesi? Al confronto Sarkozy è Johnny Depp. A proposito, non è che anche madama Bruni ha incontrato Hollande davanti a una tisana e… No, impossibile, e comunque non lo voglio sapere.

Meraviglioso!!!! Gramellini sei il Massimo ...

05.12.13

Bordellum (di Massimo Gramellini)

Cari amici

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 05 dicembre 2013 ... consiglio la solita attenta e tristissima lettura:

Per la Corte Costituzionale la legge elettorale detta Porcellum è illegittima. Dunque tutti i parlamentari nominati dai partiti con quella norma e da noi svogliatamente votati negli ultimi otto anni sono illegittimi. E così i loro atti. Illegittima la prima incoronazione di Napolitano. Pure la seconda. Illegittimi i governi Prodi, Berlusconi, Monti, Letta. Illegittimi i senatori a vita scelti dal Capo dello Stato, per cui di oltre mille parlamentari l’unico in regola sarebbe l’ex presidente Ciampi. Illegittime le riforme del lavoro e delle pensioni, le tasse sulla casa e in genere le spremiture decretate da governi illegittimi e convertite in legge da parlamenti illegittimi. Illegittimo il voto su Mubarak zio di Ruby, ma anche quello sulla decadenza di Papi. Illegittimi gli stipendi, i rimborsi, i portaborse, i panini della buvette. Illegittime le interviste dei presunti onorevoli e dei millantati senatori. Doppiamente illegittime le lauree prepagate, le solerti raccomandazioni, le appetitose lottizzazioni. Tutto ciò che è stato detto, fatto e cospirato in Parlamento negli ultimi tremila giorni è illegittimo. E poiché non vi è regolamento, codice o postilla su cui gli illegittimi in questi anni non abbiano messo becco, l’intero Paese può a buon diritto definirsi illegittimo.

Sembrerebbe l’accrocco definitivo. Se non fosse che anche la Corte Costituzionale è stata nominata in larga parte da un parlamento e da un presidente illegittimi. Ne consegue che la sua sentenza di illegittimità è da considerarsi illegittima. La patria è salva. Il Bordellum continua.

a voi le tristi riflessioni di questo articolo...

07.11.13

Barbara Frank (di Massimo Gramellini)

Cari amici

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 07 novembre 2013 ... consiglio la solita attenta e tristissima lettura:

I figli di B si sentono perseguitati come gli ebrei ai tempi di Hitler. La fonte della rivelazione è estremamente autorevole: B. In un libro di Vespa, tra l’altro. E allora perché ne parli? (Me lo domando da solo). Per analizzare il meccanismo che ha cambiato l’informazione e un po’ le nostre teste. Funziona così: da vent’anni, quasi ogni giorno, B pronuncia una sciocchezza terrificante, contraria al buonsenso e al buongusto. La sciocchezza ha lo scopo di ribadire l’unica idea forte su cui B ha costruito il suo successo in politica: il vittimismo. Gli italiani adorano i vittimisti. Perciò un uomo che ha fatto affari con tutti i regimi e tutti i governi adora raccontarsi al suo popolo come il capro espiatorio di un’oscura macchinazione. B come i pellerossa, come gli ebrei, prossimamente come i migranti di Lampedusa. La scempiaggine provocatoria rimbalza sui siti e in tv, suscitando il commento divertito dei comici e quello indignato delle vittime vere. Ci cascano tutti. Ci cascano sempre. Per pigrizia, rabbia, automatismi strani. E la reazione alimenterà nel popolo di B il convincimento che lui sia veramente una vittima.

La tempesta di sabbia sollevata dalle panzane del Grande Incompreso è violenta ma breve, al pari di ogni altra emozione nella civiltà delle immagini. Il giorno dopo è già svanita nel nulla, lasciando un vuoto nevrotico che la prossima sparata provvederà a riempire. È una malattia di cui abbiamo inoculato il morbo. Non so chi perseguiti i figli di B. Ma mi sono fatto un’idea di chi, da vent’anni, perseguita noi.

diciamo che ridiamo per non piangere...

18.10.13

Funerali di non è Stato (di Massimo Gramellini)

Cari amici

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 18 ottobre 2013 ... consiglio la solita attenta e tristissima lettura:

Come può prendersi cura dei vivi un Paese che non riesce a decidere nemmeno sui morti? La bara di Priebke gira l’Italia da una settimana, strattonata e presa a calci appena si affaccia per strada, senza trovare una buca dove andare a nascondersi. Intanto ci siamo dimenticati di fare i funerali alle vittime di Lampedusa. Proprio così: dimenticati. Ministri, primi ministri e affettate figure istituzionali hanno sfilato con sguardi dolenti sul molo e davanti alle salme della tragedia. C’è stato cordoglio, c’è stato sdegno, c’è stato lo sciame sismico di dichiarazioni scontate. Quel che non c’è stato, come sempre, è lo Stato. Qualcuno che, tra un cordoglio e uno sdegno, trovasse il tempo per allestire una cerimonia solenne di congedo per quei poveri cristi.

A chiunque di noi si rechi in visita a una camera ardente viene spontaneo chiedere il giorno e il luogo dei funerali. Invece a Lampedusa i nostri globetrotter della lacrima non si sono neppure domandati se fossero previsti, dei funerali. Colpisce la loro ostinazione nel rifiutarsi di sfogliare almeno le figure del manuale del buonsenso. Dopo avere riunito su una zattera centinaia di disgraziati, il destino li ha infine dispersi tra vari cimiteri siciliani, tumulati in silenzio dentro tombe anonime. Ma lo scrupolo di coscienza, che è il nome con cui dalle nostre parti si chiama la coda di paglia, ha suggerito allo Stato di correre ai ripari. Lunedì prossimo, a cadaveri ampiamente sepolti, si terrà una commemorazione ad Agrigento, città nota per avere dato i natali al filosofo Empedocle e poi, per compensare, ad Alfano.

a voi le tristi riflessioni di questo articolo...

10.10.13

Gli inoccupabili (di Massimo Gramellini)

In evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 10 ottobre 2013 ...

Dopo «bamboccioni» «choosy» e «sfigati», ieri è toccato al nuovo ministro di un’attività in via di estinzione (il Lavoro), definire «poco occupabili» gli italiani, a commento di uno studio dell’Ocse che colloca i nostri giovani all’ultimo posto in Europa per alfabetismo e al penultimo per conoscenze matematiche.

Poiché a nessuno risulta che negli ultimi vent’anni in Italia ci sia stata un’epidemia di cretinismo nei reparti d’ostetricia, si deve supporre che l’impreparazione dei ragazzi non derivi da tare mentali o caratteriali, e nemmeno soltanto dal lassismo complice dei genitori, ma da scelte strategiche incompatibili con la parola futuro. Quella classe dirigente uscita dalle assemblee del Sessantotto, che oggi irride e disprezza i suoi figli, è la stessa che ha tolto risorse all’istruzione, alla ricerca e alla formazione. Che si è rifiutata di indirizzare le scelte di politica economica verso la cultura, il turismo e l’innovazione tecnologica. Che ha ammazzato il merito, praticando in prima persona l’appartenenza a qualche cordata: per quale ragione i ragazzi dovrebbero credere in un sistema che non privilegia i più bravi, ma i più ammanicati? Gli investitori stranieri si tengono alla larga dall’Italia non perché considerano i nostri figli dei caproni, ma perché si rifiutano di allungare una bustarella ai loro padri o, in alternativa, di aspettare tre anni per avere un bollo che altrove ottengono in tre ore. Altro che poco occupabili: il problema italiano è che in questi anni qualcuno si è occupato, e ha occupato, fin troppo.

... infine suggerisco anche la triste visione di questo articolo [clicca qui] (fonte gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it)

un fottuto disastro!!!

04.10.13

Per chi piange l’Europa (di Massimo Gramellini)

Cari amici

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 04 ottobre 2013 ... consiglio la solita attenta e tristissima lettura:

Quanta ipocrisia sulle facce dei potenti listate a lutto, mentre le vittime della strage annegano una seconda volta nella retorica. Quanto cinismo tra i leghisti che considerano una soluzione respingere i disgraziati, affinché si rassegnino a morire a casa propria: lontano dagli occhi, lontano dal cuore. Intanto in tv va in scena il rito della commozione a reti unificate, la ricerca del caso umano, l’intervista all’eroe da esibire nei talk show per far dimenticare le radici di questo dramma, più ampio nelle dimensioni ma identico ai tanti altri che ci sono scivolati addosso senza lasciare traccia, a parte uno spruzzo di lacrime.

Finché i disperati in fuga dalla violenza e dalla miseria marcivano a spese nostre nei lager di Gheddafi, nessuno si interessava alla loro sorte. Adesso che le gabbie si sono aperte e le bagnarole dei banditi hanno ripreso il largo, si piangono i morti e si continuano a ignorare i vivi. L’Europa, che fa la morale all’Italia per lo sfondamento di un parametro economico o la dimensione non regolamentare di una zucchina, tratta Lampedusa come se fosse una provincia romana anziché l’avamposto di un continente. Tutti sanno che l’unica soluzione consiste nel pattugliare le coste africane e mettere in salvo quei poveri cristi prima che le bagnarole affondino, invece di fingersi ogni volta sorpresi per il loro arrivo. Ma iniziative simili richiedono un cuore e una testa, non solo un apparato lacrimatorio da sepolcri imbiancati. Richiedono una visione politica, che nell’Europa dei paurosi sembra avere fatto naufragio.

a voi le tristi riflessioni di questo articolo...

14.09.13

SOS Concordia (di Massimo Gramellini)

Cari amici

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 14 settembre 2013 ... consiglio la solita attenta e tristissima lettura:

Quando, la sera di un venerdì 13, la Concordia a furia di inchinarsi si piegò su un fianco, anche i meno versati nell’arte dei simboli capirono di trovarsi di fronte a una Tac. Quella balena di metallo spiaggiata per futili motivi era la politica imbelle, l’economia stagnante, la società immobile. Fu allora che in tanti di noi scaturì l’esigenza di una scena liberatoria: un giorno la grande nave si sarebbe rimessa in piedi e quel giorno avrebbe rappresentato l’alba della riscossa.

Dopo venti mesi di stallo e di buio illuminato dai lampi fiochi delle larghe intese, sembrerebbe che ci siamo. La Concordia sta per darsi una mossa, e proprio in concomitanza con l’annuncio di una conclusione possibile della recessione. Una notizia buona, finalmente. O almeno discreta, se non ci fosse di mezzo la crapa giuliva degli italiani. L’ingombrante malata non è ancora in salvo e già i porti di Piombino e Palermo se ne contendono il ricovero a colpi di allusioni, sospetti e intrallazzi: il solito mare nostrum in cui naufragano tutte le buone intenzioni. Da questo scoglio lancio il mio disilluso SOS: e se per una volta provassimo a non farci del male? Ringrazio con un inchino.

...vediamo come va a finire lunedì!!

07.09.13

La Patria è mobile (di Massimo Gramellini)

Cari amici

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 07 settembre 2013 ... consiglio la solita attenta e tristissima lettura:

Quando al G20 sulla Siria hanno fatto la conta delle nazioni schierate con Obama e di quelle che concordavano con la posizione opposta sostenuta da Putin, un solo Paese si è ritrovato inserito in entrambi gli elenchi. Inutile scriverne il nome. Lo conoscete dai tempi della scuola, dai libri di storia dove leggevate di questo popolo di mercanti e mediatori apparentemente astutissimi che non aveva mai finito una guerra, un conflitto, un litigio per il parcheggio dalla stessa parte in cui lo aveva iniziato. La terza guerra di indipendenza, per dirne una, fu un tripudio di equilibrismi e giravolte come non se ne vedono neanche al Cirque du Soleil. Alla fine, pur perdendo tutte le battaglie, riuscimmo nell’impresa di riportare a casa il Veneto. L’imperatore francese Napoleone III commentò sprezzante: «Ah, gli italiani, ancora una sconfitta e mi avrebbero chiesto Parigi!» Dopo Caporetto e la «vittoria mutilata» che ne seguì, saltò su un dittatore smanioso di trasformarci in antichi romani. Ci trascinò in una catastrofe e non trasformò un bel nulla. La mattina di settant’anni fa, il re che da poco lo aveva fatto arrestare ricevette l’ambasciatore nazista per rassicurarlo sulla fedeltà all’alleanza con la Germania: il giorno seguente sarebbe stato l’Otto Settembre.
Considerati i precedenti, la partita doppia sulla Siria rappresenta una bazzecola. Siamo d’accordo con Obama nel ritenere Assad un criminale di guerra e siamo d’accordo con Putin nel non volerlo bombardare. È così complicato? A me sembra di una chiarezza cristallina. Ma non faccio testo: sono un italiano.

a voi le tristi riflessioni di questo articolo...

03.09.13

Sul carro del rottamatore (di Massimo Gramellini)

Cari amici

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 03 settembre 2013 ... consiglio la solita attenta e tristissima lettura:

Ammesso che esista, la diversità antropologica della sinistra è un virus che non rischia di intaccare i suoi dirigenti. Un anno fa non ne trovavi uno disposto a prendere un caffè con Renzi, se non per avvelenarglielo. Il sindaco di Firenze era un moccioso, un arrogante, il nipotino prediletto di zio Berluscone. Ora è diventato il fratello bianco di Obama, il cugino toscano di Blair, la reincarnazione di Bob Kennedy e non c’è signore delle tessere democratico o sperduto assessore appenninico che non ostenti il desiderio incomprimibile di applaudirlo, abbracciarlo, incoronarlo segretario del Pd di tutte le galassie.

Renzi, sia detto a suo merito, non è cambiato. Continua a dire le cose che diceva prima, e cioè che se prende il potere li farà fuori tutti: altrimenti loro, dopo Prodi e Veltroni, faranno fuori anche lui. I notabili lo sanno, ma non resistono egualmente alla tentazione, che in Italia è una vocazione, di saltare sul carro del vincitore. E pazienza se si tratta dello stesso carro a cui fino a ieri cercavano di segare le ruote. La loro speranza, una volta saliti a bordo, è di riuscire a mimetizzarsi nella paglia per acchiappare qualche schizzo di gloria e, soprattutto, saltare fuori al momento opportuno armati di pugnale. Gli illusi confidano nel fatto che, prima di essere un obamiano, Renzi è un democristiano. Noi invece confidiamo nella proverbiale cattiveria di Renzi, sicuri che non ci deluderà.

a voi le tristi riflessioni di questo articolo...

21.08.13

Lavorare troppo, lavorare pochi (di Massimo Gramellini)

Cari amici

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 21 agosto 2013 ... consiglio la solita attenta e tristissima lettura:

Un mondo equilibrato è forse impossibile, ma di sicuro quello che avanza dietro le gloriose insegne del progresso globale assomiglia a una giostra manovrata da un ubriaco. A Londra un ragazzo tedesco appena scampato all’età dei brufoli, Moritz Erhardt, è morto nella doccia di un dormitorio dopo avere lavorato alla City dalle 9 del mattino alle 6 di quello successivo: ventuno ore consecutive per tre giorni di fila, cibandosi esclusivamente di caffè. A vent’anni si sopravvive a strapazzi anche peggiori, quindi è probabile che Moritz fosse predisposto (soffriva di epilessia), ma la sua fine ha acceso i riflettori su una realtà: mentre la maggioranza dei giovani non trova lavoro, quelli che riescono a ottenere un posto qualificato sono sottoposti a ritmi da spremiagrumi. Un tirocinante della City lavora in media 14 ore al giorno e guadagna l’equivalente di 3000 euro, tantissimi ovunque ma non a Londra, dove l’affitto di un monolocale ne costa 1800: e infatti Moritz dormiva in un ostello.

Questa contraddizione stridente tra i pochi che lavorano troppo e i troppi che lavorano poco, o addirittura mai, sembrerebbe il frutto di un sistema senza governo. Nella storia umana, che è una storia di schiavi spesso inconsapevoli di esserlo, è sempre andata così, se si esclude un breve intervallo – dal secondo Dopoguerra agli Anni Settanta del secolo scorso – quando almeno in Occidente si riuscì a distribuire lavoro e ricchezza, e a creare il ceto medio. Ma l’intervallo è finito e la giostra dell’ubriaco ha ripreso a girare anche qui. Solo la politica avrebbe le chiavi per fermarla, ma le ha perse. Forse se l’è vendute.

a voi le tristi riflessioni di questo articolo...

04.07.13

Stato doble (di Massimo Gramellini)

Cari amici

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 04 luglio 2013 ... consiglio la solita attenta e tristissima lettura:

A Dolcedo, provincia di Imperia, lo Stato non ha una voce sola, ma un’orchestra di dissonanze. Il luogo è piacevole e negli anni passati un centinaio di italiani, svizzeri, olandesi, inglesi e tedeschi di medio benessere, per lo più pensionati, decide di farsi la casa sulla collina. Si stipulano mutui, si prosciugano risparmi. Intanto il Comune autorizza, la Provincia autorizza, la Sovrintendenza autorizza e le casette crescono sopra quel tappeto di carte bollate, fino alla festosa inaugurazione. Un giorno in procura arriva un esposto: a Dolcedo esiste un piano di bacino e le abitazioni sorgono in zona proibita. La Provincia ritira i permessi. Ma mica la Provincia di Kuala Lumpur. Quella stessa Provincia di Imperia che li aveva rilasciati, d’accordo con la Soprintendenza e il Comune.

Naturalmente il funzionario X ignora ciò che aveva timbrato il funzionario Y, mentre nell’aria risuona lo slogan nazionale: «Non è di mia competenza». La magistratura sigilla le case. Sfrattati e stremati, i proprietari non hanno più occhi per piangere, solo denti per digrignare. I giornali stranieri si indignano assai. Ma che Stato è, domandano gli ingenuoni, uno Stato che tratta da abusivi i medesimi tapini a cui aveva dato il permesso di costruire? Pare che in altre lande europee viga la curiosa usanza di considerare gli uffici pubblici come dita della stessa mano, non come i tentacoli aggrovigliati di un polpo dissociato. Da noi il palazzo dei burocrati è sempre in contraddizione con se stesso. Si chiama incertezza del diritto. Ma un Paese che getta nel panico i pensionati d’oltreconfine, può seriamente pensare di attrarne gli industriali?

a voi le tristi riflessioni di questo articolo...

26.06.13

A caccia d’elicotteri (di Massimo Gramellini)

Cari amici

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 26 giugno 2013 ... consiglio la solita attenta e triste lettura:

Basta volare basso. Libriamoci nello spazio, là dove ronzano le pale dell’onorevole Francesco Boccia, consigliere fidato del primo ministro in carica e presidente della commissione Bilancio. Dialogando su Twitter con una collega di partito che gli imputava simpatie guerrafondaie per gli F35, l’enfant prodige del Pd si è lasciato scappare un segreto di Stato: «Non si tratta di fare la guerra, con gli elicotteri si spengono incendi, trasportano malati, salvano vite umane». La rivelazione di Boccia ha gettato il Pentagono nel panico. Prima del suo tweet, i generali erano riusciti a tenere nascosta la vera natura dei costosissimi aviogetti. Ma ora, grazie alla «talpa» democratica, sappiamo come stanno effettivamente le cose. Gli F35 non sono cacciabombardieri. Sono elicotteri a forma di cacciabombardiere. Spengono incendi senza neanche gettare l’acqua, solo con lo spostamento d’aria. E trasportano i malati talmente in fretta da stenderli in sala operatoria prima che il chirurgo abbia fatto in tempo a mettersi i guanti e la mascherina.
Con la modestia dei grandi, Boccia ha cercato di minimizzare il suo gesto, affermando di avere tirato in ballo gli elicotteri solo a mo’ di esempio. In un eccesso di generosità ha addirittura attribuito il merito della rivelazione al suo stagista. Troppo tardi. Ricercato come Snowden dalle polizie di mezzo mondo, ora gli toccherà scappare in qualche Paese che non contempli l’estradizione per il reato di figuraccia. Qualcuno ieri sera giurava di averlo visto salire su un F35 che aveva le pale piegate in due dalle risate.

diciamo che ridiamo per non piangere...

18.06.13

Cittadina Realtà (di Massimo Gramellini)

Cari amici

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 18 giugno 2013 ... consiglio la solita attenta e triste lettura:

Salve, cittadino Cinquestelle, sono un disoccupato senza casa e pieno di debiti, deluso dai partiti che pensano soltanto ai fatti loro. Voi invece siete qui per aiutarmi, giusto?». «Puoi dirlo forte, cittadino disoccupato senza casa e pieno di debiti. Noi ci occupiamo dei problemi veri del Paese. Oggi per esempio stiamo decidendo se mettere ai voti la diretta streaming della riunione in cui si deciderà se sottoporre al voto della Rete la decisione di cacciare dal movimento una cittadina senatrice infetta che ha osato dire che Grillo ogni tanto sbaglia».

«Capisco le esigenze della democrazia diretta, cittadino Cinquestelle. I miei problemi possono aspettare fino a domattina». «Domattina abbiamo un’altra emergenza, cittadino. Dovremo rendicontare in diretta streaming gli scontrini dei cornetti del bar di Montecitorio, dividendo i cornetti alla crema da quelli al cioccolato e i cornetti dei buoni cittadini dai cornetti dei cittadini infetti». «Potrei avere un cornetto, cittadino? Anche infetto». «Per darti un cornetto devo fare lo scontrino e per fare lo scontrino devo chiedere il permesso alla Rete in diretta streaming. Il problema è che per chiedere la diretta streaming è necessario convocare una riunione del gruppo». «Convocala, cittadino: sto morendo di fame». «Impossibile, cittadino, il gruppo è già riunito». «Per fare che?». «Te l’ho già detto: per decidere se cacciare o no la senatrice infetta». «Ma quando comincerete a occuparvi della realtà?». «La cittadina Realtà? Va disinfettata, cittadino. E se oppone resistenza, va cacciata. A meno che abbia richiesto lo scontrino».

a voi le tristi riflessioni di questo articolo...

28.05.13

Qui si discute di femminicidio (Massimo Gramellini)

Cari amici

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 28 maggio 2013 ... consiglio la solita attenta e triste lettura:

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La foto testimonia l’interesse travolgente con cui i deputati della Repubblica hanno seguito il dibattito sulla ratifica della convenzione di Istanbul, che finalmente riconosce la violenza contro le donne come violazione dei diritti umani.
Esprimo solidarietà alla presidente Boldrini (quel puntino scuro sulla destra) e ai pochi superstiti. Se qualcuno volesse sapere perché le urne della politica sono sempre più vuote, gli basterebbe osservare le aule. Le urne si adeguano soltanto, partecipando a quel senso diffuso di impotenza che è il male sottile della democrazia.

a voi le tristi riflessioni di questo articolo...

16.05.13

Il piccolo stopper (di Massimo Gramellini)

Cari amici

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 16 maggio 2013 ... consiglio la solita attenta e profonda lettura:

Questa foto in bianco e nero ha già fatto il giro del mondo. È stata scattata su qualche campetto delle Canarie e immortala un Alejandro di 5 anni mentre si erge a paciere tra arbitro e allenatore, con l’aria seria e scocciata che hanno i bambini quando incrociano l’ottusità dei grandi. Avrete riconosciuto i due litiganti. Sono gli ospiti dei talk show («Capra capra capra», «Lasciami parlare, io non ti ho interrotto»), gli assatanati che in strada si insultano per un parcheggio, i gladiatori da tastiera che al terzo messaggio si stanno già mandando reciprocamente a quel paese. L’aggressività è lo smog dell’anima e ovunque ci sia un conflitto futile la respiriamo.

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(Foto:Ruben Lopez Estupiñán )

In realtà l’uomo con la maglietta bianca sono io, appena qualcuno ha la sfrontatezza di rifiutarmi la patente di uomo più irresistibile del pianeta. E il tizio in giacchetta nera è il mio alter ego interiore, al quale regalo energia ogni volta che mi arrabbio. In mezzo a noi si staglia un bimbo offeso dalla nostra stupidità, che vuole vivere in pace e cerca di separarci. Ma il bimbo sono sempre io, anche se l’ho dimenticato. Perché da adulto non diventi come quei due, quei due dovrebbero ricordarsi di essere stati come lui.

Meraviglioso!!!! Gramellini sei il Massimo ...

10.04.13

A posta cieca (di Massimo Gramellini)

Cari amici

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 10 aprile 2013 ... consiglio la solita attenta e triste lettura:

Gianpaolo è un grande brav’uomo con due figli, una moglie, un mutuo, una passione sconsiderata per il Toro. Da oltre vent'anni si alza alle cinque del mattino per andare a lavorare a «La Stampa». Uno dei suoi compiti è lo smistamento della posta. Ieri, arrivando al giornale, l’ho trovato nell'atrio con una pila di buste in grembo. Avevo lasciato a casa il badge e Gianpaolo si è offerto di aprirmi la porta della redazione con il suo, ma per farlo ha dovuto spostare la piramide di pacchetti su una mano sola. Operazione non facile, che ha eseguito con perizia da habitué, mentre mi intratteneva su temi delicatissimi come il contratto in scadenza del capitano granata. Quando ha finalmente appoggiato le buste, una in particolare ha attirato la sua attenzione. Era senza mittente, con i francobolli privi di timbro e i bordi parzialmente scollati. Rivelando un discreto sesto senso e un coraggio temerario, Gianpaolo ha preso una penna e ha aperto la busta un pezzetto alla volta. Conteneva un disco a cui erano appesi dei fili. Il resto è stato affare degli artificieri. Il disco non è scoppiato per puro miracolo: custodiva 48 grammi di polvere pirica, quanti ne sarebbero bastati per fargli perdere un occhio o una mano.

Viviamo tempi di rancori accumulati e poi sparati alla cieca verso obiettivi indefiniti o simbolici. Perciò vorrei chiarire una cosa che sembrerebbe ovvia, ma evidentemente non lo è: se il pacco bomba fosse esploso, non avrebbe colpito il Sistema o la Casta. Avrebbe colpito Gianpaolo, un grande brav'uomo con due figli, una moglie e un mutuo, che da oltre vent'anni si alza alle cinque del mattino per andare a lavorare.

a voi le tristi riflessioni di questo articolo...

19.03.13

La cittadina e la strega (di Massimo Gramellini)

Cari amici

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 19 marzo 2013 ... consiglio la solita attenta e triste lettura:

Gentile cittadina Gessica Rostellato, ho letto su Facebook il racconto in prima persona del suo atto di eroismo. Era una notte buia e tempestosa, e lei stava lasciando l’antro di Montecitorio in compagnia di alcuni valorosi concittadini a Cinquestelle, quand’ecco profilarsi sull’uscio un’ombra terrificante: Rosy Bindi. La fattucchiera democratica, che a causa di un incantesimo del mago Porcellum è condannata a non staccarsi mai dalla sua poltrona. La strega Casta ha sorriso, falsamente benevola: «Ma presentiamoci, così cominciamo a conoscerci!». Poi vi ha teso una mano, mentre con l’altra armeggiava nella borsa per estrarne il fluido che vi avrebbe trasformato in seguaci di Mastella. Qualche ingenuo concittadino ha ricambiato il saluto: di lui si sono perse le tracce. Pare lo abbiano visto in una stalla del Pd inneggiare alla santità di D’Alema e al raddoppio del numero dei parlamentari. Ma lei, Gessica, no. Lei ha tirato dritto e se n’è andata, perché - lo ha scritto orgogliosamente - «ti pare che io ti do la mano e ti dico pure piacere? No, guarda, forse non hai capito, non è un piacere!».

Così si fa. Meglio sembrare maleducati che essere falsi come loro. Perché, diciamola tutta, se un politico tende la mano a un cittadino è solo perché intende sfilargli l’orologio. Nessuna intelligenza con il nemico. Da sempre i cambi di regime non si realizzano con il dialogo ma con la ghigliottina, nei casi meno violenti con il disprezzo. Un dubbio però mi assale, cittadina: e se fosse proprio per questo che le rivoluzioni non hanno mai cambiato la natura del potere, ma solo il volto del suo (provvisorio) detentore?

ai posteri l'ardua sentenza ....

13.03.13

Cercansi lampadine (di Massimo Gramellini)

Cari amici

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 13 marzo 2013 ... consiglio la solita attenta lettura:

Un amico racconta che qualche tempo dopo la morte del nonno ha dovuto liberare la cantina del suo appartamento. Tra le altre cose ha trovato uno scatolone pieno di lampadine fulminate. Era accompagnato da un biglietto scritto a mano: «Casomai in futuro inventassero un sistema per ripararle».

Dietro certi aneddoti affiora un mondo. Pare di vederlo, quell'uomo, mentre accatasta oggetti inutilizzabili in un angolo della cantina con la speranza segreta che un giorno possano servire ancora: se non più a lui, a qualcuno della sua famiglia. C’è chi interpreterà il gesto del nonno come un rifiuto del consumismo o un afflato di tirchieria. Io al contrario vi sento la fiducia nel futuro. È lei che abbiamo perso, è lei che ci sorride nostalgica da questi quadretti del passato che ammorbidiscono i cuori perché sembrano celare una risposta possibile alle angosce presenti. L’Italia è uscita dalle macerie di una guerra mondiale grazie a persone che ragionavano così. Statisti che inseguivano obiettivi e non sondaggi, imprenditori che rinunciavano agli utili per tradurli in investimenti, banchieri che prestavano denaro senza passare subito all’incasso, famiglie che risparmiavano sui cappotti dei figli ma non sui loro studi. Milioni di appassionati della vita che coniugavano i verbi al futuro, pur sapendo che non lo avrebbero goduto ma soltanto propiziato. A chi, seduto su nuove macerie, si chiede da dove ripartire, mi verrebbe da indicare quello scatolone di lampadine bruciate.

a voi le tristi riflessioni di questo articolo...

05.03.13

Richiesta di dimissioni (di Massimo Gramellini)

Cari amici

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 05 marzo 2013 ... consiglio la solita attenta e TRISTE lettura:

«Prima che degenerasse, il fascismo aveva una dimensione nazionale di comunità attinta a piene mani dal socialismo, un altissimo senso dello Stato e la tutela della famiglia». Questo Paese senza memoria digerisce ormai qualsiasi oltraggio alla sua storia, ma se un politico di spicco della Casta avesse pronunciato parole simili, dubito che l’avrebbe passata liscia. Nemmeno Berlusconi, per citare un caso limite, si era mai spinto a tanto. I più sarcastici gli avrebbero chiesto in quale giorno, ora e minuto esatto un movimento giunto al potere con la violenza e la sospensione delle libertà fondamentali era degenerato in qualcosa di peggio. I più sensibili sarebbero sobbalzati davanti alla superficialità urticante di certe affermazioni. In particolare la seconda, perché per dire che il fascismo dei gerarchi corrotti e della retorica patriottica ammannita al popolo come una droga aveva «un altissimo senso dello Stato» bisogna avere un altissimo tasso di malafede o, peggio, di ignoranza. E non oso immaginare la reazione di Grillo. Gli avrebbe urlato da tutti i computer: sei morto, sei finito, sei circondato, arrenditi topo di fogna.

Purtroppo il pensiero sopra riportato è opera di Roberta Lombardi, neocapogruppo alla Camera dei Cinquestelle, che lo ha scritto su un blog non più tardi di un mese fa. Conosco tante persone che hanno votato Grillo per dare uno scossone al Palazzo. Ma nella lista degli scossoni desiderati dagli elettori non credo rientrasse l’apologia di fascismo. Perciò sono sicuro che la signora Lombardi presenterà entro stasera le sue scuse, seguite dalle sue dimissioni.

ai posteri l'ardua sentenza :-)

22.02.13

L’ultimo comizio (di Massimo Gramellini)

Cari amici

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 22 febbraio 2013 ... consiglio la solita attenta e TRISTE lettura:

«Cari elettori, per un disguido tecnico nelle settimane scorse è andata in onda la campagna sbagliata: il cagnolino di Monti, il giaguaro di Bersani, la busta di Berlusconi travestita da rimborso delle tasse, il mago Zurlì che smentisce la partecipazione di Giannino allo Zecchino d’Oro. In realtà avremmo dovuto intrattenervi su una questione più pregnante e approfittiamo di quest’ultimo comizio per farlo tutti insieme. Noi politici di destra e di sinistra registriamo con preoccupazione l’allarme lanciato dal linguista Tullio De Mauro: «Più della metà degli italiani ha difficoltà a comprendere l’informazione scritta, con inevitabili conseguenze negative per la democrazia: molti sono spinti a votare più con la pancia che con la testa e non hanno gli strumenti culturali per controllare l’operato delle classi dirigenti». [clicca qui] per vedere il video dell'intervento

Questa splendida situazione non è soltanto merito nostro - dall'Unità a oggi vi hanno contribuito generazioni di politici, impegnate a garantire attraverso i media e la scuola uno scrupoloso rispetto degli standard di ignoranza e rincoglionimento collettivo - ma tocca purtroppo a noi porvi termine. Fin qui eravamo sempre riusciti a conciliare il progresso economico con l’immobilismo culturale: quando i soldi girano nessuno si preoccupa se i cervelli rimangono in pausa, consentendo a chi li manipola di continuare a fare, indisturbato, i propri comodi. Ma per uscire dalla crisi attuale sembra non resti altra strada che investire nella ricerca, nella cultura e nella scuola. Riserveremo dunque a questi obiettivi quote più ingenti del Pil, finché non vi sarete trasformati da sudditi in cittadini. Ci scusiamo fin d’ora per i disagi».

ai posteri l'ardua sentenza :-)

19.02.13

Fare per fermare il Giannino (Massimo Gramellini)

Cari amici

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 19 febbraio 2013 ...questa volta l'articolo è dedicato al mio Oscar Giannino... consiglio la solita attenta lettura:

crivere per criticare Giannino essere troppo facile. Uno che fondare un partito che parlare come la Mamie di «Via col vento» («Fare per fermare il declino») avere bisogno di tanto affetto e comprensione. Perciò io non capire perché, a una settimana dal voto, l’economista Luigi Zingales fare cagnara per fermare il Giannino, dopo avere scoperto che lui millantare un master di economia all’università di Chicago.

Giannino avere fatto l’incauta affermazione in tv, non per truffare il destino ma per titillare il suo ego smisuratino: nelle immagini essere possibile vedere come lui abbassare la voce e storcere gli occhi e la bocca mentre pronunciare le parole «master all’università di Chicago». In realtà Giannino essere andato a Chicago in vacanza per imparare rudimenti della lingua inglese: to make to stop the decline. (In inglese non usare il doppio infinito, ma questo imparare solo nel secondo master).

Come milioni di altri italiani davanti alla moglie o a Equitalia, Giannino non inventare completamente la realtà: solo un po’ migliorare. Per lui il master di Chicago essere come fiore all’occhiello delle sue giacche color formigoni: un apostrofo rosa fra le parole «me amare». Certo, in Germania due ministri essersi dimessi per laurea taroccata. Ma io dire: con tutti i guai e i cialtroni che noi avere, essere questo il problema? Bugie assomigliare a omeopatia: in piccole dosi aiutare a difendersi dalle grandi. Ieri il primo a dare del bugiardo a Giannino essere stato uno che per fermare il proprio declino avere fatto votare dal Parlamento che Ruby essere la nipote di Mubarak.

ai posteri l'ardua sentenza :-)

09.02.13

Figli di (Massimo Gramellini)

Cari amici

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 09 febbraio 2013 ...questa volta l'articolo non è, stilisticamente parlando, alla sua altezza...ma il contenuto è tristemente FONDAMENTALE... consiglio la solita attenta lettura:

La precaria del Pd che espone al rischio di un linciaggio la figlia del teorico della flessibilità Pietro Ichino perché ha un lavoro stabile da dodici anni mi ha insinuato nelle narici un certo olezzo di forca. Essere «figli di» non è una colpa né un merito. E’ un fatto. Nella vita avrai più opportunità degli altri e pagherai questo privilegio con la maldicenza. E’ stato e sarà sempre così. La novità drammatica è che oggi non esiste altro modo di entrare nel mondo degli adulti. La precaria del Pd ha sbagliato bersaglio e dovrebbe riflettere su quanto sia pericoloso titillare la rabbia dei suoi coetanei con la scorciatoia emotiva dell’invidia sociale. Ma che quella rabbia esista, e che sia assolutamente giustificata, è da ipocriti o da pazzi sottovalutarlo.

Nei giorni scorsi a Milano ho partecipato alla festicciola di inaugurazione di una casa di ringhiera, dove cinque ragazzi erano appena andati a vivere insieme. Esperienza goliardica, se non fosse che l’età media degli inquilini era trentasette anni. Lo stipendio micragnoso e volatile li condanna a un’eterna fanciullaggine, negando loro il traguardo di un monolocale solitario, figuriamoci di un mutuo o di una convivenza di coppia. Oggi il primo diritto civile che la politica è chiamata a garantire non è la possibilità giuridica del matrimonio gay, ma la possibilità pratica di qualsiasi matrimonio - etero e gay - e di qualsiasi divorzio, perché persino lasciarsi sta diventando un lusso per benestanti. Un tempo si diceva: nessun Maradona rimane a lungo in panchina. Non è più vero. Adesso anche Maradona rimane in panchina tutta la vita, se non è figlio di un altro Maradona.

a voi le tristi riflessioni di questo articolo...

06.02.13

Il monitificio (Massimo Gramellini)

Cari amici

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 06 febbraio 2013 ...consiglio la solita attenta lettura:

Saranno piovute anche a casa vostra le immagini arabescate dei tg sull’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti, la magistratura che ha il compito di fare le bucce ai bilanci dello Stato. Un rito che il potere mette in scena ogni primo martedì di febbraio. In un’aula stipata di giudici spagnolescamente agghindati, alla presenza delle Gentili Autorità e di carabinieri muniti di pennacchio, un giudice più agghindato degli altri, il Presidente, pronuncia discorsi solenni in una lingua arcaica e sovrabbondante, la cui sintesi è: facciamo schifo. La corruzione ha raggiunto livelli sistemici (gli incorruttibili vengono ormai additati nei corridoi dei ministeri come anime bizzarre), le imprese sono strangolate da mazzette e mancati pagamenti, il lavoro è soffocato da tasse e austerità, le famiglie boccheggiano.

Un ritratto della nazione che, liberato dalle sue bardature linguistiche, potrebbe essere stato scritto da un rivoluzionario con dolori alla cistifellea o più banalmente da chiunque di noi, ma che contrasta col contesto parrucchiforme in cui viene declamato. Ogni anno, al termine del discorso, mi aspetto sempre che il Presidente ordini ai carabinieri col pennacchio di arrestare parecchie delle persone sedute nelle prime file, sicure corresponsabili del disastro. Invece il fustigatore si limita ad auspicare una presa di coscienza che il quadro appena delineato rende necessaria e addirittura impellente, eccetera. A quel punto gli accusati applaudono l’accusatore e poi tutti vanno a pranzo perché si è fatta una cert’ora. Anche ieri. Se stanotte mi verrà un incubo, sarà a forma di monito.

Gramellini ... sei il Massimo!!!! :-)

24.01.13

Corona, lo specchio deformato del materialismo (Massimo Gramellini)

Cari amici

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 24 gennaio 2013 ...davvero meraviglioso:

Chiamarsi Corona e venire arrestati a Cascais, l’esilio portoghese dell’ultimo Re d’Italia, magari senza neanche saperlo. Essere un palestrato milanese di corso Como e scappare dal retro di una palestra milanese di corso Como a bordo di una Cinquecento, unico elemento stonato nell’epopea del superuomo di panna montata, e infatti cercare per tutta la notte di sostituirla con un Suv, non riuscirci e passare in Cinquecento il confine al Col di Tenda. Rimanere bloccato per ore dalla neve con trentamila euro in tasca e nemmeno un bar dove poterne investire dieci in una pizza. E poi guidare attraverso la Francia e la Spagna, immaginarsi simili a Scarface - un criminale simpatico, e nel suo pantheon morale solo un criminale può esserlo davvero - continuare la fuga fino all’oceano, sentirsi braccati e consegnarsi, ma solo dopo avere rilasciato una dichiarazione audio ai propri fan.

Consegnarsi e piangere sulla spalla di un carabiniere, come se la corazza tatuata del bullo avvolgesse un’anima di burro. Piangere e querelare chiunque osi scrivere che ha pianto: il mito del duro, del Limonov di corso Como, ne soffrirebbe. Piangere, non piangere, ma comunque trasformarsi in una vittima per il Paese dove il problema è sempre un altro e l’arresto internazionale di Corona è già diventato pretesto per ricordarsi di quanti politici impresentabili siano ancora in lista, quanti divi del nulla ancora in onda, quanti criminali economici ancora in libertà.

Di Fabrizio Corona mi ha sempre incuriosito la genesi. Se il sublime Philip Roth della «Pastorale Americana» ha indagato per quattrocento pagine sul mistero di come una famiglia perfetta avesse prodotto nel Sessantotto una ragazzina terrorista, sia concesso a un cronista sentimentale di dedicare cinquanta righe a un enigma dei nostri tempi: come ha potuto un giornalista serio e raffinato al limite dello snobismo come fu Vittorio Corona, compagno di Montanelli nell’ultima avventura della «Voce», forgiare un figlio così diverso, cinico e materialista a livelli caricaturali. Non può bastare la teoria della mamma, consolatoria come finiscono sempre per essere le mamme, che tira in ballo l’assenza o l’eccessiva presenza nel suo sangue di qualche ormone. E nemmeno dire che Corona sia un prodotto di laboratorio del berlusconismo: l’immagine è tutto e intorno, sopra, sotto si estende il nulla. Il figlio di Vittorio è qualcosa di più: l’effetto visibile della malattia che ha devastato il capitalismo negli ultimi venticinque anni. Quando, cessate le pulsioni ideologiche, nessuna corrente spirituale è giunta a rimpiazzarle e ci si è tutti, chi più chi meno, rassegnati a confinare la felicità al soddisfacimento dei piaceri del corpo procurati dal denaro e dalla mancanza di limiti. Il mito della bellezza palestrata, della giovinezza infinita, dei soldi da esibire e trasformare in macchine rombanti, in belen sfarfalleggianti, in mutande griffate e in fiumi di cocaina. Perché, se la vita non ha un senso, il suo unico senso diventa provare una scarica ininterrotta di emozioni, e la sua bussola un’assenza conclamata di valori che non siano la furbizia, il cinismo, la sfrontatezza e quel modello di ribellione che consiste nel violare deliberatamente le regole con il pretesto che il potere le ha create soltanto per ingabbiare i deboli e gli stupidi.

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Non è mai stato il paparazzo Corona a incuriosirmi, e neanche i suoi ricatti ai fantocci del nostro immaginario di cartapesta - calciatori, sciacquette e sciacquoni televisivi – che oggi lo conducono in galera per un numero di anni, otto, obiettivamente esagerato. Quel mondo è il suo mondo e a me non dice nulla. Mi parla di più la qualità della sua scelta fintamente sovversiva, specie se confrontata a quella che tanti figli di papà compirono nel decennio successivo al Sessantotto. La ragazzina di «Pastorale Americana» si opponeva al modello di società in cui era cresciuta cercando di distruggerlo con la forza. Corona invece ha aderito in toto al sistema a cui appartiene per nascita, fino alle conseguenze più parossistiche. Ma, così facendo, lo ha mostrato in uno specchio deformato, rivelandocene l’essenza grottesca. Un rivoluzionario fanatico o un hippy pauperista ci inducono a rivalutare le conquiste materiali della società dei consumi. Un Corona ce le rivela per quello che sono: fiori sfavillanti nel vuoto, destinati ad appassire se non ci decidiamo a riempire quel vuoto.

Gramellini aveva già scritto un pezzo mitico sul povero Corona che non mi era sfuggito (era il 29/09/2010) [già detto su questo blog]

16.01.13

Consigli non richiesti a Grillo (Massimo Gramellini)

Cari amici

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 16 gennaio 2013 ...consiglio la solita attenta lettura:

Smetta di fare la vice-vittima: è tornato il titolare. Ha saputo l’ultima del regime liberticida? Dopo consultazioni frenetiche con il Club Bildeberg, l’Anonima Banchieri e l’Ordine del Santo Graal, la lista-civetta ideata per togliere voti ai suoi Cinquestelle è stata bocciata dal ministero. Sicuramente ci sarà qualcosa dietro. Lei però guardi avanti. Cosa riflette il finestrino del pullman su cui sta girando l’Italia? Il viso alterato di un uomo simpatico che non fa che evocare catastrofi (persino la campagna elettorale l’ha chiamata Tsunami Tour), di un gabibbo barbuto che urla la sua rabbia come tanti la mattina sotto la doccia, prima di nascondere l’ansia sotto il loden e ritornare umani o almeno montiani. Spieghi al burattinaio Casaleggio che con le invettive becere, gli scenari macabri e i toni da setta si possono compattare le minoranze motivate fino al fanatismo, ma non si conquista la pancia di questo Paese. Gli italiani, disse una volta per tutte Montanelli, vogliono fare la rivoluzione d’accordo con i carabinieri. Cinquestelle è sceso nei sondaggi perché fa paura e anche un po’ senso. Le epurazioni dei dissenzienti. L’abbraccio ai fascisti di Casapound. Quell’irridere gli avversari e storpiare i loro nomi (l’ultimo è Ingroia-Ingoia: una volgarità che era venuta in mente a tutti, ma che ha detto soltanto lei).

Torni a farci sorridere, signor Grillo. Il sorriso è il carburante dei sogni. Anche di quelli che, ne sono convinto, lei coltiva ancora purissimi dentro di sé. Ma un futuro che nasce da un urlo è un futuro che non promette felicità per nessuno, solo altre urla.

il finale è degno dei più grandi scrittori dell'umanità; Gramellini ... sei il Massimo!!!! :-)

08.01.13

Candidati a che (di Massimo Gramellini)

Cari amici

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 8 gennaio 2013 ...consiglio una attenta lettura:

Come sempre il mercato delle candidature piazza i suoi banchi nella società civile e come sempre non capisco perché un personaggio televisivo o un editorialista dovrebbero annullarsi in un’istituzione, il Parlamento, che avvilirà i loro talenti e trasformerà dei professionisti di successo in un manipolo di frustrati, costretti a pigiare un pulsante in base agli ordini di partito (cioè dei politici di mestiere) e a cercare visibilità elemosinando interviste di venti righe a quegli stessi giornali su cui prima scrivevano pagine intere.

Non avendo bisogno di soldi né di gratificazioni all’ego, cosa li spinge a lasciarsi sedurre dai furbacchioni che comanderanno davvero? Non capiscono che la Casta, impegnata in una battaglia di sopravvivenza, li utilizza come Ulisse utilizzò le pelli dei montoni per uscire dalla grotta di Polifemo: confidando che il ciclope furibondo e cieco, l’elettore, non si accorga che il voto dato ai famosi serve al ceto politico per scampare alla sua ira?

Credo nella buona fede delle vittime e penso che - per esempio - un ottimo giornalista come Massimo Mucchetti sia sinceramente convinto, candidandosi, di cambiare la politica. Invece temo che sarà la politica a cambiare lui o più probabilmente a respingerlo come un corpo estraneo. Cambia di più la politica il sindaco di un paesino che il senatore di un grande partito. Perché questa politica ha ricatti, compromessi e ambiguità che ne costituiscono il suo lato oscuro e ineliminabile. Per modificarli bisogna mettersi al volante della macchina. Seduti al posto del passeggero, quando non nel portabagagli, si finirà solo per rimpiangere di avere intrapreso il viaggio.

Gramellini ... sei il Massimo!!!! :-)

14.12.12

Il segreto di Pretty Woman (di Massimo Gramellini)

Cari amici

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 14 dicembre 2012 su un argomento inedito; una riflessione sul fim Pretty Woman...

Com’è possibile che alla ventiduesima replica «Pretty Woman» abbia radunato ancora davanti al video quasi cinque milioni di persone? Esiste un filo onirico che unisce Cenerentola a Sissi, Sissi alla prostituta di Julia Roberts e la prostituta alle eroine di «Twilight» e delle «Cinquanta Sfumature»? E’ così originale la vicenda di un miliardario che affitta una escort (una sola, poi) per qualche cena elegante?

Le domande sono molte e, poiché esiste la fondata ipotesi che una delle ventidue repliche vi abbia attraversato la retina, non starò a ripercorrere la trama del film per filo e per segno. Basterà ricordare che «Pretty woman» racconta la fiaba d’amore fra una moderna cenerentola e un moderno principe azzurro: un finanziere prima della crisi dei mutui, quindi ancora circonfuso da un alone immacolato di irresistibilità. Ma un sogno esclusivamente materialista sarebbe evaporato in fretta. Se l’immaginario delle donne è rimasto segnato per sempre, ci deve essere qualcosa che agisce a livelli più profondi. Ho il sospetto che sia il rovesciamento dei ruoli nell'interiorità. La prostituta è povera e volgare, ma si vuole bene. Il manager è ricco e raffinato, ma si detesta. Il più disgraziato dei due, alla fine, è lui. Infatti la escort può anche ricominciare a vivere senza il lusso garantitole dal finanziatore. E’ il manager che si sente sperduto senza l’energia vitale della ragazza. Andando a riprenderla, non salva lei, ma se stesso. Meglio, si salvano a vicenda. Perché cos’è in fondo l’amore, se non l’eterna storia di due naufraghi che decidono di salvarsi a vicenda?

Gramellini ... sei il Massimo!!!! :-)

05.12.12

Pontifex e le cavallette (Massimo Gramellini)

Cari amici

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 05 dicembre 2012: solo una parola: SPETTACOLO

In occasione del Santo Natale e del Santissimo Twitter, dove Benedetto XVI sbarcherà a giorni con il profilo Pontifex, da ieri è possibile inviare una domanda al Papa digitando un massimo di 140 caratteri sul telefonino. Gli italiani, popolo profondo e spirituale, ne hanno immediatamente approfittato per rivelare a Ratzinger i loro tormenti interiori. «Benedè, di’ la verità. Ogni tanto ce ’a metti ’a nutella dentro l’ostia?», «Se ti mando un po’ di casse d’acqua, mi rimandi indietro i boccioni di vino?», «Santo Padre, ma è lei a essere responsabile dell’evoluzione di Terence Hill da Trinità a don Matteo?», «Visto che c’hai contatti boni, ti fai dire perché Noè ha caricato quelle minchia di zanzare?», «Se qui sulla terra c’è il digitale terrestre, in paradiso hanno il digitale celeste?», «Ok l’invasione delle cavallette e la tramutazione dell’acqua in sangue, ma la Santanché era indispensabile?», «E’ vero che chi fa la spia è figlio di Maria?», «Si mette mai sui condotti d’aria con la gonna per imitare Marilyn Monroe?», «Se il diavolo veste Prada, lei veste Dolce & Gabbana?», «Che me prendi ’na stecca de sigarette, che ’ndo stai tu costano meno?», «Ti è piaciuto l’ultimo di Lady Gaga?», «Sopra la papamobile come stai messo co’ la sinusite?», «Ma er papa c’ha ’e scarpette rosse perché giocava a basket?», «E’ vero che il terzo segreto di Fatima è la birra non pastorizzata?».

Non si offenda, Santità. Siamo italiani. Comici per timidezza. E leoni da tastiera quando nessuno ci vede. Dal vivo, metà di questi le bacerebbe l’anello e l’altra metà, baciandolo, glielo sfilerebbe dal dito.

Gramellini ... sei il Massimo!!!! :-) [già detto su questo blog]

20.11.12

Stampa a Statuto Speciale (Massimo Gramellini)

Cari amici

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 20 novembre 2012 ... consiglio una attenta lettura:

Il nuovo governatore di Sicilia intende sfoltire l’ufficio stampa della Regione dove lavorano ventuno giornalisti, tutti con la qualifica di redattore capo e uno stipendio fino a seimila euro al mese. Uno di loro è distaccato a Bruxelles per curare le relazioni fra Palermo e il resto d’Europa, ma il presidente Crocetta - a lungo eurodeputato in quelle uggiose contrade - giura di non averlo mai incontrato. Forse frequentavano Europe diverse.

Nei giornali, come in qualunque altro consesso giornalistico governato dalla logica, la qualifica di capo redattore presuppone per ragioni semantiche l’esistenza di uno o più redattori che lavorino alle dipendenze del capo. Alla Regione Sicilia, invece, ciascuno è capo redattore di se stesso e, capeggiandosi, redige. Una bella responsabilità. Che però adesso Crocetta ritiene di potere affidare a un numero più ridotto di persone. L’ufficio stampa del Piemonte ospita nove giornalisti professionisti, quello della Campania anche meno. Naturalmente la Sicilia è un posto meraviglioso e merita più sforzi di qualsiasi altro. Però ventuno a nove è un bel distacco. E anche questa storia delle Regioni a Statuto Speciale - lo possiamo dire? - ha fatto il suo tempo. Erano giustificate sessant’anni fa, quando l’Italia si ricompattava dopo la guerra e temeva di perdere pezzi ai confini. Ma dopo due generazioni siamo (o non siamo) italiani tutti allo stesso modo. E la crisi ha reso ancora più odiosa questa perpetuazione dei privilegi, dal momento che le tasse le paghiamo (o non le paghiamo) tutti allo stesso modo.

finalmente si parla delle odiatissime Regioni a statuto speciale.... :-)

14.11.12

Di’ qualcuno di sinistra (Massimo Gramellini)

Cari amici

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 14 novembre 2012 ... consiglio una attenta lettura:

Alla domanda del conduttore di Sky su quale fosse la loro figura storica di riferimento, i candidati alle primarie del centrosinistra hanno risposto: De Gasperi, Papa Giovanni, Tina Anselmi, Carlo Maria Martini e Nelson Mandela. Tutti democristiani tranne forse Mandela, indicato da Renzi che, essendo già democristiano di suo, non ha sentito il bisogno di associarne uno in spirito.

Scelte nobili e ineccepibili, intendiamoci, come lo sarebbero state quelle di altri cattolici democratici, da Aldo Moro a don Milani, evidentemente passati di moda. Ma ciò che davvero stupisce è che a nessuno dei pretendenti al trono rosé sia venuto in mente di inserire nel campionario un poster di sinistra. Berlinguer, Kennedy, Bobbio, Foa. Mica dei pericolosi estremisti, ma i depositari riconosciuti di quella che dovrebbe essere la formula originaria del Pd: diritti civili, questione morale, uguaglianza nella libertà. Almeno Puppato, pencolando verso l’estremismo più duro, ha annunciato come seconda «nomination» Nilde Iotti. Dalle altre bocche non è uscito neppure uno straccio di socialdemocratico scandinavo alla Olof Palme.

Forse i candidati di sinistra hanno ignorato le icone della sinistra perché temevano di spaventare gli elettori potenziali. Così però hanno spaventato gli elettori reali. Quelli che non possono sentirsi rappresentati da chi volta le spalle alla parte della propria storia di cui dovrebbe andare più orgoglioso.

Gramellini ... sei il Massimo!!!! :-)

31.10.12

Compagni di Beppe (Massimo Gramellini)

Cari amici

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 31 ottobre 2012 ... consiglio una attenta lettura:

La stragrande maggioranza degli elettori di Grillo proviene dai partiti di centrosinistra. L’analisi dell’Istituto Cattaneo sui flussi del voto siciliano smonta un luogo comune. Ad accendere le Cinque Stelle non è il popolo deluso da Berlusconi, che in Sicilia si è astenuto in massa. Sono il lettore del «Fatto», lo spettatore di Santoro, il progressista stremato dai ghirigori della nomenclatura rossa e rosé, in particolare da quella del Pd, che in cinque anni è passato da 505 mila a 257 mila voti: un trionfo davvero storico. Chiunque si sia preso la briga di togliere l’audio all’ugola di Grillo per leggerne i programmi, si sarà imbattuto in parole come «ambiente», «moralità della politica», «scuola pubblica», «bene comune». Il vocabolario del perfetto democratico. Gli stessi attivisti del movimento, che detestano essere chiamati «grillini», detestano forse ancora di più passare per conservatori, liberali o populisti, le tre tribù (le prime due largamente minoritarie) accampate da vent’anni intorno al totem berlusconiano.

Il voto siciliano racconta un’Italia nauseata che vorrebbe sfasciare i vecchi partiti, ma non è altrettanto d’accordo nella scelta del rottamatore. Il nauseato di sinistra preferisce Grillo. Il nauseato di destra, temo, la Santanché. Mentre l’avvocato, il dentista, il piccolo artigiano che hanno votato Berlusconi o Bossi turandosi il naso, adesso se lo sturerebbero volentieri per votare Renzi. Se solo si candidasse alle primarie giuste.

24.10.12

Un sistema in liquidazione (Massimo Gramellini)

Cari amici

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 24 ottobre 2012 ... consiglio la lettura e la solita triste, tristissima riflessione:

Nel dimettersi dopo appena quattordici mesi dall’incarico di direttore generale della Fondiaria Sai, Piergiorgio Peluso ha ottenuto una liquidazione di tre milioni e seicentomila euro. Tre milioni e seicentomila euro per quattordici mesi. Era una clausola del suo contratto. Nel mondo della finanza è normale. Ma è quel mondo a non essere più normale. Peluso è figlio della signora Cancellieri, ministro di un governo che ha fatto della sobrietà la sua bandiera oltre che un suo indubbio merito, forse l’unico apprezzato da tutti gli italiani. Ma la finanza respinge qualsiasi appello a rientrare nei ranghi del buonsenso. Vive da un’altra parte che non è la nostra, obbedendo a logiche che non sono le nostre. Quando il sistema stava per fallire ed è stato tenuto in piedi con robuste iniezioni di denaro sottratto ai nostri risparmi, ci saremmo aspettati almeno un cambio di stile, se non di sostanza. In fondo i politici lo hanno fatto, hanno ceduto il passo ai tecnici. Invece i finanzieri, oltre ad avere rinunciato a svolgere il loro compito storico - prestare soldi alle imprese affinché possano assumere lavoratori - hanno continuato imperterriti a costruire piramidi di denaro virtuale al cui interno hanno stipato denaro reale, quello a cui attingono in esclusiva, con immutato slancio e totale mancanza di pudore.

Chiunque capisce che si tratta di un sistema impazzito, di un treno senza conducente che viaggia sparato contro un muro. Il giorno del cataclisma non spargerò una lacrima. Anche perché non ce ne sarà il tempo, visto che i cocci di quel treno dovremo rimetterli insieme noi.

Gramellini ... sei il Massimo!!!! :-)

04.10.12

Piazza pulita (Massimo Gramellini)

Va bene lo sciopero... ma il "Buongiorno" di Massimo Gramellini del 04 ottobre 2012 sul caso di Antonio Piazza (nella foto) è talmente triste che merita davvero una eccezione.... leggetelo tutti:

Quando ho saputo che Antonio Piazza, presidente in quota Pdl dell’Azienda lombarda per l’edilizia residenziale, da tre anni parcheggia la sua Jaguar nello spazio riservato ai disabili, ho borbottato: ohibò. Quando ho saputo che il presidente Antonio Piazza, dopo aver parcheggiato per tre anni la sua Jaguar nello spazio riservato ai disabili, è stato finalmente multato dai vigili su segnalazione di un disabile che non trovava mai posto per parcheggiare, ho gridato: urrà. Quando ho saputo che il presidente multato Antonio Piazza, pervaso dalla rabbia, ha tagliato le gomme dell’auto del disabile che lo aveva segnalato ai vigili, mi sono chiesto: ma dove siamo? Quando ho saputo che il presidente multato e taglia-gomme Antonio Piazza ha tentato di rimediare chiamando precipitosamente un gommista, mi sono risposto da solo: siamo in Italia.

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Quando ho letto le dichiarazioni del presidente multato taglia-gomme e chiama-gommista Antonio Piazza - «Perché dovrei dimettermi dal mio incarico politico per un errore tecnico?» - mi sono detto: con un corso accelerato di educazione civica, alternato a pesanti corvée nei servizi sociali, forse lo recuperiamo ancora. Ma quando ho ascoltato in tv le successive dichiarazioni del presidente multato taglia-gomme chiama-gommista ed errante tecnico Antonio Piazza - «Solo un pezzo della mia Jaguar sporgeva nel posto riservato ai disabili, in realtà da tre anni io parcheggio nel posto accanto, in divieto di sosta: qual è il problema?» - ho capito di essere sostanzialmente un illuso. Questa è gente che non si recupera più.

30.09.12

Sostiene Lavitola (Massimo Gramellini)

Cari amici

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini del 29 settembre 2012 ... consiglio la lettura e la solita triste, tristissima riflessione; questa volta proprio il peggio del peggio:

Se questa lettera è falsa, mette spavento. Se è vera, molto di più. Fra i documenti sequestrati dalla magistratura al faccendiere Valter Lavitola spunta un appello chilometrico e accorato a Berlusconi. Il cosiddetto direttore del fu «Avanti!». Lavitola appunto, lo avrebbe scritto alla vigilia dell’ultimo Natale dal rifugio di Rio de Janeiro, prima di rientrare in Italia e consegnarsi alla giustizia. Parole in libertà, anche dalla grammatica, che raccontano gli ultimi anni di questo disgraziato Paese meglio di un trattato politico o di una gag di Cetto La Qualunque, dando corpo ai sospetti, alle angosce e alle vergogne che hanno tratteggiato il crepuscolo del regimetto silviesco. Riporterò un’antologia di brani scelti, limitandomi a qualche commento in corsivo che dedico al fustigatore dei Lavitola di ogni epoca: Totò.

«Sig. Presidente, La prego di scusarmi se, con la consuetudine che lei mi ha concesso, Le scrivo con estrema chiarezza (In quel mondo di maneggi fumosi la chiarezza è una colpa da dichiarare preventivamente). Leggere che Lei mi accomunava ad un mafioso mi ha fatto molto male e ha rischiato d’avvero (licenza po’etica) di farmi impazzire. Io mi sono fatto da solo senza il suo benché minimo contributo. Lei invece era in debito con me per avere io comprato De Gregorio, tenuto fuori dalla votazione cruciale Pallaro, fatto pervenire a Mastella le notizie della Procura da dove erano arrivate le pressioni per il vergognoso arresto della moglie e “lavorato” Dini. (Lavitola sta rivendicando come meraviglie da Nembo Kid una serie di manovre corruttive per far cadere il governo Prodi nel 2007).

“Lei mi ha promesso più volte di entrare al governo, di mandarmi al Parlamento Europeo, di entrare nel cda Rai (questa ce la siamo risparmiata), che il primo incarico importante che si fosse presentato sarebbe stato per me, di collocare la Ioannuci nel cda dell’Eni (Claudia Ioannuci, ex senatrice di Forza Italia amica sua), di nominare Pozzessere almeno direttore generale di Finmeccanica (almeno).

“Mi ha concesso: la Ioannuci nel cda delle Poste (l’Eni ringrazia, le Poste meno) e il commissario delle dighe, ruolo inventato da me con Masi quando era a Palazzo Chigi. (Chiudete gli occhi e liberate l’immaginazione: Lavitola e Masi, il futuro dirett-horror della Rai, chiusi dentro Palazzo Chigi mentre su concessione del Capo si inventano il commissario delle dighe. Per la cronaca si chiama Guercio, e qui la realtà supera i Vanzina). “Ho ottenuto da lei anche: che Forza Italia concedesse all’Avanti! un finanziamento di 400 mila euro nel 2008, altro non era che il rimborso che Lei mi aveva autorizzato a dare a De Gregorio nel 2007 (per fare secco Prodi), 400/500 mila euro, non ricordo (100 mila più, 100 mila meno: pinzillacchere) per la casa di Montecarlo (qui Lavitola, commissario delle bufale, allude ai soldi spesi per andare a Panama e rastrellare documenti che comprovassero i maneggi edilizi dell’odiato Fini nel Principato, carne fresca per le mandibole dei giornali berlusconiani).

“Quando mio cugino (ci mancava, il cugino) editava il giornale dell’Italia dei Valori, Gianni Letta su Sua richiesta fece pressione sull’Avvocato dello Stato per sbloccare il finanziamento pubblico. Mi accusano di averle insistentemente raccomandato il maresciallo La Monica, la fonte che ha contributo a salvare Bertolaso e che ci ha coperti nell’indagine sull’acquisto dei senatori, ha datto (doppia t, alla sarda) una mano sul serio nelle indagini su Saccà e Cosentino e ha elliminato (doppia l, alla cinese) alcune foto che la vedevano ritrato (una t, alla romana) assieme a Bassolino e ad alcuni mandanti della Camorra per la vicenda rifiuti: sono certo che lei non sapesse chi fossero (però intanto glielo ha ricordato).

“Non è mia intenzione rinfacciarle nulla, ma Lei mi diede la Sua parola. (benedett’uomo, Berlusconi ne ha date talmente tante, di parole, che oramai in tasca gli sarà rimasta solo qualche vocale). “Si trata (vedi alla voce: ritrato) dell’escussione di un credito morale che sono convinto di avere. Le cose fatte tra noi le ho fatte scientemente e come tale da uomo. Lei non sarà mai coinvolto. Mai e poi mai!!! (Sottotesto: sempre che apra il borsellino. E infatti…).

“Ho bisogno che si trovi lavoro ad alcuni di quelli che lo hanno perso con l’Avanti! (I più deboli e meritevoli, immagino). Si tratta di mia moglie, 3/4mila euro mese, giornalista; mia sorella, laureata in psicopedagogia., 2/3 mila euro mese; il mio ex autista, 2 ragionere (impiegate di colore?) , 1 giornalista (almeno uno, finalmente) . Ho poi bisogno che si paghi una società cinese, 900 mila dollari, che mi ha fornito i servizi necessari alla definizione del piano di sfruttamento della mia concessione di taglio in Amazzonia (pure distruttore dell’ecosistema, dài!).

“Il clamore della vicenda giudizziaria (ma una bella terza elementare, no?) sta determinando un comprensibile ma odioso ostracismo nei miei confronti (meno male che se n’è accorto). Si restituiscano a Capriotti 500 mila dollari da lui spesi a vuoto a Panama, dei quali mi ritiene forse giustamente responsabile. Ha una sala bingo, non è difficile pagarlo perdendo un po’ di soldi al bingo, così saprebbe come giustificarli. (Bingo!).

“Tranne che le assunzioni, per le quali la prego di impegnarsi al massimo, si tratterebbe di un prestito. Assieme alla somma prima elencata (900.000 $ + 500mila$ + 5 milioni di euro), ovviamente le restituirò anche i 225 mila euro residuo dei 500 mila affidatimi da Tarantini (mi è venuto il mal di testa).

“Ho in programma di costituirmi a Napoli per tentare un patteggiamento subito dopo le vacanze natalizie, se Dio vuole che non mi catturano prima con un allarme rosso dell’Interpool (un pool di poliziotti nerazzurri?).

“La prego di far contattare mia moglie per farmi sapere a chi emettere le fatture dello studio di avvocati esteri e della società cinese. E di farle sapere come procedere per le assunzioni. E’ la prima volta che Le chiedo un aiuto, mentre io per lei non mi sono mai risparmiato. Ne approfitto per augurarle un Natale sereno, anche se capisco che tra problemi, famiglia e fidanzate non sarà semplice neppure per lei. Dopo i casini devono arrivare soddisfazioni proporzionali. Vorrà dire che ci divertiremo da morire e molto a lungo. Senza il suo prestito mi ridurrei, Dio non voglia, alla fame.” (Dio non voglia, ma mentre i maneggiatori di denaro pubblico si divertivano da morire, alla fame si sono ridotti i loro inconsapevoli finanziatori: gli italiani).

28.09.12

Il coraggio di chiamarsi Dreyfus (Massimo Gramellini)

Cari amici

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 28 settembre 2012 ... consiglio la lettura e la solita triste, tristissima riflessione:

Solo gli italiani possiedono il talento di trasformare le tragedie in farsa. Non avevamo ancora finito di ripiegare i fazzoletti per la condanna ingiusta di Sallusti - reo di avere pubblicato sul giornale da lui diretto un articolo che diffamava un magistrato - quando il giornalista e onorevole Renato Farina ha preso la parola alla Camera e ha ammesso di esserne lui l’autore, celato dietro lo pseudonimo immeritato di Dreyfus, vittima vera. Un salto di qualità rispetto al precedente nome in codice, Betulla, in auge quando Farina confezionava veline per i servizi segreti. In un crescendo triste, Betulla Dreyfus ha riconosciuto che il suo articolo non esprimeva un’opinione, ma propalava deliberatamente una menzogna: infatti il giudice, per il quale il corsivo incriminato auspicava la condanna a morte, non aveva ordinato l’aborto di una minorenne. Lo aveva soltanto autorizzato su richiesta degli interessati, come prevede la legge.

Ecco, la farsa è servita. Un ex giornalista-deputato che dichiara di avere scritto volutamente non un’opinione, ma una balla per aizzare la rabbia dei lettori antiabortisti e l’odio verso le procure. E che prima di avvertire «l’obbligo di coscienza» (ohibò) e «la responsabilità morale e giuridica» (doppio ohibò) dei propri atti ha aspettato che il suo direttore fosse condannato in via definitiva. Mentana lo ha definito un infame. Io non saprei. Di fronte ai vili provo imbarazzo, vergogna, spavento. Più che di fronte ai cattivi. Da oggi Farina mi fa più paura di Sallusti. Non credo che riuscirò mai a perdonarmelo.

Gramellini ... sei il Massimo!!!! :-)

15.09.12

Se il futuro è Fiorito (Massimo Gramellini)

Cari amici

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 15 settembre 2012 ... consiglio la lettura e la solita triste, tristissima riflessione:

Le ricevute «terremotate» dei ristoranti. I convegni cervellotici e le commissioni inutili, cioè utili a propiziare viaggi esotici. Addirittura le banconote di un paesino del Frusinate con stampigliato in effigie il profilo extralarge del capobastone del Pdl e lo slogan minaccioso: «Il futuro è Fiorito». Le vicende tristi e grottesche della Regione Lazio ci ricordano come dietro la prima fila della Casta, quella esposta in tv e perciò sottoposta ai lazzi del pubblico pagante, si celi una retrovia mandibolare che gode dei benefici dell’invisibilità.

Franco-Fiorito.jpg

Osserviamo questo immenso esercito di Fioriti, tutti dipendenti nostri. Dietro i volti noti della politica, che da qualche tempo cercano di improntare i loro comportamenti a una forzosa sobrietà, marcia la schiera dei consiglieri locali, figli di un regionalismo che si è tradotto in una duplicazione di burocrazie e di prebende. E dietro di essi, con le eccezioni del caso, si muove un battaglione ancora più oscuro: gli alti funzionari dei ministeri e degli enti. Invisibili, inamovibili, più potenti dei politici e spesso più voraci. Ogni riforma dello Stato dovrebbe partire dal dimagrimento di questi apparati pubblici che drenano risorse e producono corruzione, intrallazzo, lentocrazia, favoritismi e omertà. Invece noi cittadini-finanziatori siamo così ingenui che ci accontenteremmo di smussare la punta dell’iceberg, rappresentata dai privilegi dei mille parlamentari. Un ben magro premio di consolazione, eppure ci è stato negato anche quello. Perciò adesso chi vuole il mio voto dovrà promettere molto di più. Se il futuro è Fiorito, va seminato daccapo.

Gramellini ... sei il Massimo!!!! :-) (battutone)

14.09.12

Ma come osa? (Massimo Gramellini)

Cari amici

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 14 settembre 2012 ... consiglio la lettura e la solita triste, tristissima riflessione:


Il Renzi che chiede il voto a chi finora lo dava a Berlusconi è una anomalia o, se preferite, una primizia. In Italia cambiano più spesso partito i politici degli elettori. I quali piuttosto smettono di andare a votare, ma difficilmente sono disposti a saltare il fossato che divide la destra dalla sinistra. Conosco inglesi che hanno scelto prima la Thatcher e poi Blair, francesi passati dal socialismo a Sarkozy (e ritorno), case di americani in cui le biografie di Reagan e Clinton campeggiano affiancate. Invece in Italia la politica viene vissuta alla stregua dell’altro gioco dei maschi, il calcio. Piuttosto si diserta lo stadio, ma non ci si trasferirà mai nella curva degli avversari: al massimo in tribuna con un biglietto omaggio.

I politici hanno fomentato questa propensione. Il Pd ha descritto i fan di Berlusconi come trucidi e Berlusconi i fan del Pd addirittura come «coglioni». Uno scontro antropologico, favorito dal sistema maggioritario che ti spinge a votare non chi ti convince di più, ma chi ti fa meno paura. Così i due schieramenti hanno fatto a turno il pieno dei propri fedeli, ma non sono mai riusciti a governare in nome e per conto del Paese intero. Non credo che a questo giro Renzi ce la farà: i suoi compagni di partito, e persino il segretario del Pdl, hanno già cominciato a dire che quando uno di sinistra corteggia la destra significa che è di destra pure lui. Il clima da guerra civile ideologica che ha contraddistinto l’ultimo ventennio ha lasciato troppe ferite da lenire e troppi conti da regolare. Ma arriverà il giorno in cui anche in Italia le elezioni non saranno più un derby né un’ordalia, ma una scelta fra due modi diversi di fare le stesse cose.

Ma come fa sto sant'uomo in poche righe a snocciolare la questione così bene?? ... un grande!!!

13.09.12

La terra di mezzo (Massimo Gramellini)

Cari amici

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 13 settembre 2012 ... consiglio la lettura e la solita triste, tristissima riflessione:

Piangere Chris Stevens significa riconoscersi nella porzione di umanità che abita la terra di mezzo. Quella striscia di civiltà che le perturbazioni dei fanatici rendono ogni giorno più sottile. E’ attraversata dai ponti su cui passeggia chi non si crogiola nell’ascolto ossessivo delle proprie ragioni, ma ha ancora voglia di comprendere quelle degli altri. Chris Stevens era un ambasciatore americano, portatore di interessi di parte. Ma sapeva l’arabo, ne aveva studiato i libri e le persone. In Libia aveva appoggiato la ribellione a Gheddafi, però non era un guerrafondaio né un nemico sprezzante. Basta guardare il video in cui si presenta alle popolazioni locali col ciuffo sbarazzino di un liceale e lo sguardo assorto di chi vuole servire a qualcosa e non solo a qualcuno.

I fanatici hanno un sesto senso nello scegliersi le vittime. Non se la prendono mai coi fanatici della trincea opposta, verso i quali nutrono anzi una sorta di macabro rispetto. Si accaniscono sugli abitanti della terra di mezzo. Sui Tarantelli, sui Biagi, sui Casalegno. Il loro nemico non è il finanziere senza scrupoli, ma il sindacalista che cerca di firmare un accordo. Non il pastore americano che brucia il Corano, ma l’ambasciatore che il Corano lo aveva letto e apprezzato. Ai fanatici la vita appare come un contrasto violento che non ammette le mezze tinte. Mentre la vita è proprio questo, un impasto di mezze tinte. Ed è l’incrocio fra i contrasti il nucleo della sua magia. Piangere Chris Stevens significa continuare a credere che la terra di mezzo sia il luogo più pericoloso del mondo, ma anche l’unico vivibile.

29.08.12

Tasse senza gas (Massimo Gramellini)

Cari amici

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 29 agosto 2012 ... consiglio la lettura e la solita triste, tristissima riflessione:

Ma quanto è ipocrita tassare le bevande gasate, contrabbandando la cannuccia assetata dello Stato per espressione di moralità. Non mi scandalizza che il governo utilizzi la leva fiscale per distillare ai cittadini qualche gocciolina di educazione: se non civica e sentimentale, entrambe drammaticamente latitanti nelle famiglie, almeno alimentare. Mi irrita piuttosto che usi quella leva al contrario. Un ministro della Salute che ha davvero a cuore la salute dei suoi amministrati non tassa le bibite che fanno male. Detassa quelle che fanno bene.

Per convincermi a trarre felicità da una minestra di farro e da un succo di mirtillo, o quantomeno a sperimentarne l’eventualità, la soluzione più semplice e anche più ovvia consiste nel rendermeli meno costosi di un hamburger a tre strati o di una bibita zuccherata. Invece qualsiasi governo, tecnico o politico, di destra o di sinistra, preferirà sempre tassare il vizio che detassare la virtù. E questo perché della virtù, reale o presunta, ai governanti non importa un fico. A loro interessa rastrellare soldi per continuare a mantenere il carrozzone di famigli che è andato stratificandosi nei decenni, fino a comporre la più elefantiaca, corrotta e intangibile burocrazia della storia umana. Sarebbe onesto, ma soprattutto adulto, quell’amministratore pubblico che avesse il coraggio di ammetterlo, anziché escogitare sempre nuovi espedienti, addirittura etici, per placare la sua sete inestinguibile di liquidità.

Sono costretto a creare una sezione su questo blog dedicata al mito Massimo Gramellini ... :-) GRANDISSIMO!

28.08.12

Urlo di dolore (Massimo Gramellini)

Cari amici

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 28 agosto 2012:

Quest’estate il fiorire di volumi porno rosa fra le mani delle signore ha suscitato nella popolazione maschile un moto di curiosità mescolata al timore. Vano, e un po’ penoso, il tentativo di fare sentire in colpa le lettrici delle cinquanta sfumature variamente colorate, rinfacciando lo stile sciatto dell’opera. «Come fai a sopportare quelle metafore fruste, quei dialoghi improbabili, quel dilagare di Esclamò e Mormorò?». «Allora lo hai letto?» «Naturalmente no» esclamava lui, aggiungendo in un mormorio: «Ho soltanto dato una sbirciata». Ma chi fra i maschi ha avuto l’ardire di indagare l’argomento con più di una donna avrà scoperto che i porno rosa le intrigano per due ragioni. La prima: il protagonista è la versione adulta del vampiro di «Twilight». Meglio, la versione sadica del Richard Gere di «Pretty Woman». L’eterno principe azzurro bellissimo, ricchissimo e con un buco in mezzo al cuore che ovviamente solo l’eroica fanciulla può colmare. La seconda: l’amante sadico è concentratissimo sull’amata. Ancora dopo anni di manette pensa di continuo a lei.

Ecco il messaggio drammatico che da quelle pagine arriva fino a noi: le porno-lettrici non pretendono più manette, ma più attenzione. Non un’attenzione totale, sono donne di mondo e sanno che la vita funziona diversamente dai romanzi. Se ho capito bene, si accontenterebbero che i maschi dedicassero loro il dieci per cento del tempo che riservano alle notizie di calciomercato. Ora, il dieci mi sembra francamente eccessivo, specie quando ti mancano ancora un attaccante e un terzino sinistro. Ma sul cinque ci si può intendere. Questione di sfumature.

Massimo Gramellini è davvero un grande giornalista/scrittore e soprattutto un grande UOMO... infinita stima per te dalle pagine di questo umile blog :-)

26.07.12

Timor Panicos (Massimo Gramellini)

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 26 luglio 2012 ... consiglio la lettura e la solita triste, tristissima riflessione:

Scrive il Denver Post che all’indomani del massacro di Aurora le vendite d’armi in Colorado sono aumentate del 41%. Gli aspiranti cowboy, intervistati in coda davanti ai negozi di rivoltelle, commentano: «Non pensavo di averne bisogno, però dopo quel che è successo…» Ma è proprio pensando a quel che è successo che la loro reazione risulta assurda. Capirei se lo stragista psicopatico avesse fatto irruzione in una fattoria dispersa nel deserto. Invece è entrato in un cinematografo nel pieno di uno spettacolo. Dobbiamo dedurne che i nuovi acquirenti di armi hanno intenzione di recarsi al cinema col mitra a tracolla? O magari intendono infilarlo nello zainetto dei figli adolescenti, visto che i folli colpiscono di preferenza i raduni giovanili e le scuole? Anche un imbecille, purché dotato del minimo sindacale di logica, capirebbe che l’unica difesa contro le mattanze degli psicopatici consiste nel togliere loro i proiettili, non nel darli alle possibili vittime. Mentre degli adulti che si presumono intelligenti hanno pescato dal proprio cervello la risposta più stupida e autolesionista.

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Per tutti noi che restiamo un po’ illuministi nell’animo, questi gesti insensati gettano dubbi sulla lenta ma inesorabile evoluzione della specie umana. Ogni volta che entra in circolo la paura, l’uomo perde ogni contatto con la realtà e le sue dure leggi di causa ed effetto per trasformarsi in una bestiolona emotiva e isterica. La crisi a catena che sta immiserendo l’Europa ne è solo l’ultima prova. A Cipro lo hanno capito talmente bene che il nuovo governatore della banca centrale si chiama Panicos.

27.06.12

Una lira da scordare (Massimo Gramellini)

in evidenza il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 27 giugno 2012 ... consiglio la lettura e la solita triste, tristissima riflessione:

Mettonotenerezza i cittadini che chiedono la rottamazione dell’euro e il ritorno alla vecchia moneta. Non rimpiangono la lira, ma il tempo della lira. Quando le famiglie risparmiavano ancora, l’economia cresceva poco ma cresceva, e la svalutazione gonfiava gli affari. Fare un mutuo costava il doppio di adesso e l’inflazione viaggiava a due cifre, però i cinesi stavano dietro la Muraglia, gli slavi ansimavano dietro il Muro e i brasiliani e gli indiani esportavano solo miseria. Il mondo era un posto relativamente piccolo e ordinato che coincideva con l’Occidente. Ma se oggi tornasse la lira, di quel tempo tornerebbe soltanto lei. Insieme con l’inflazione a due cifre. I cinesi non andrebbero certo indietro, e nemmeno i brasiliani. In compenso noi andremmo al supermercato con la carriola: non per infilarci la spesa ma i soldi necessari a comprarla. Una pila di cartaccia che della vecchia lira conserverebbe soltanto il nome. Secondo i calcoli più ottimistici perderemmo in un giorno il 30 per cento del valore di tutto ciò che ci resta, diventando la replica della Germania di Weimar che fece da culla al nazismo.

Mettono tenerezza i cittadini spaventati dal futuro, quando si aggrappano a un passato che non può tornare. Mentre provocano soltanto rabbia quei politici che queste cose le sanno benissimo, ma preferiscono lisciare il pelo del popolo impaurito invece di guardarlo negli occhi e dirgli parole adulte: che chi perde la strada deve resistere alla tentazione di tornare indietro, perché solo andando avanti troverà il sentiero che lo riporterà sulla strada perduta.

Ricordo il sondaggio "Euro VS Lira" sul mio blog [clicca qui]

13.06.12

Tracce di Stato (Massimo Gramellini)

graffiante e DEVASTANTE il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 13 giugno 2012 ... consiglio la lettura e la solita triste, tristissima riflessione:

Concorso per avvocato dello Stato, la crema dei burocrati d’alto bordo. Tre posti e mille candidati. Benché il rapporto fra i due numeri susciti sgomento, è la messa cantata della meritocrazia. Uno di quei momenti solenni in cui si seleziona la classe dirigente del futuro. Quand’ecco insinuarsi in aula i primi mormorii: pare che sui banchi di alcuni candidati (inclusa, sarà una coincidenza, la figlia di un avvocato dello Stato) siano spuntati dei codici civili commentati. Vietatissimi dai regolamenti e perciò penetrati serenamente fin lì. Incomincia a girare voce che abbiano addirittura il timbro della commissione d’esame. In passato i non raccomandati avrebbero portato ugualmente a termine la prova, con la rassegnazione di chi sa che in Italia i concorsi sono gare col trucco in cui chiunque appartenga alla corporazione in esame si ingegna a tirare dentro parenti e amici sotto l’occhio distratto dei commissari. I più svelti si sarebbero accordati direttamente con i raccomandati, facendosi comprare il proprio silenzio con un «aiutino». Ma stavolta i giovani tagliati fuori dai giochi non si inchinano e non si accordano. Strepitano. E la voce della commissione viene sepolta dalle tante che urlano e intonano l’inno di Mameli.

Arrivano poliziotti e carabinieri, la prova viene sospesa e l’avvocato generale dal nome spagnoleggiante, Ignazio Francesco Caramazza, parla di «minoranze» e «pretestuose lamentele». Non ha capito che l’aria sta cambiando: se i privilegiati non mutano registro, presto si tramuterà in tempesta contro ogni casta consolidata, finendo per travolgere anche il buono che resta.

07.06.12

La dissolvenza della casta (Massimo Gramellini)

graffiante e DEVASTANTE il "Buongiorno" di Massimo Gramellini di oggi 7 giugno 2012 ... consiglio la lettura e la solita triste riflessione::

Lavorano tutti per Grillo, ormai. Per Grillo o per qualcosa di molto peggio, perché dopo giornate come quella di ieri risulta ancora più difficile (anche se indispensabile) separare la politica da «questa» politica e la democrazia da «questi» partiti. Cominciamo dalla Regione Lombardia, dove non è passata la mozione di sfiducia contro il presidente Formigoni. L’esito era abbastanza prevedibile, avendo il centrodestra la maggioranza in Consiglio. Quel che non era prevedibile neanche in una gag di Crozza o in un incubo di Bersani era che al momento del voto il primo firmatario della mozione contro gli yacht di Formigoni fosse assente perché impegnato a prendere il sole su una spiaggia greca. Si chiama Luca Gaffuri, un cognome che è già un indizio.

Hanno fatto apposta a mettere la mozione ai voti mentre ero in vacanza, si è difeso maldestramente il gaffeur, capogruppo del Partito democratico. E sì che ne avrebbe avuto di tempo per esplorare la Grecia: in yacht, in motoscafo e persino in gommone. Ad aprile il Consiglio regionale lombardo, stremato dagli straordinari della Minetti e del Trota, si era infatti autoelargito un ponte di tre settimane.

Al Senato di Roma, intanto, andava in scena il salvataggio del molto onorevole senatore Sergio De Gregorio, già fondatore dell’associazione Italiani nel Mondo (poveri italiani, ma soprattutto povero mondo), imputato di bazzecole quali associazione a delinquere, truffa e false fatturazioni per 23 milioni di euro (tutti soldi nostri, tranquilli) nell’inchiesta sui fondi pubblici versati al cosiddetto giornale «Avanti!» di Valter Lavitola. I giudici avevano chiesto l’arresto di De Gregorio e la giunta per le immunità, schiacciata dall’evidenza dei fatti, si era dichiarata per una volta d’accordo. Ma nel segreto dell’urna centosessantanove senatori hanno votato contro il trasferimento in carcere del sant’uomo. I berluscones sodali suoi, certamente. Ma anche altri che a parole lo avevano criticato. Chi? Si sospetta di qualche leghista, di qualche terzopolista e persino di qualche democratico smanioso di ricambiare certi favori fatti in passato (ricordate il salvataggio di Tedesco?) o fattibili in futuro: incombe il verdetto del Parlamento sul transito alle patrie galere di un altro specchiato galantuomo, il tesoriere Lusi.

Sulla torta quotidiana della Casta mancava soltanto la ciliegiona e a metterla sono stati i pasticcieri dei tre partiti maggiori, che hanno colto l’occasione delle nomine delle Autorità (Comunicazioni e Privacy) per dare vita a una famelica e scientifica spartizione di posti. L’aspetto insopportabilmente ipocrita della faccenda è che per darsi un tono i partiti avevano sollecitato l’invio dei «curricula» di alcuni fra i giuristi più prestigiosi, Zagrebelsky su tutti. Naturalmente nessuno li ha presi in considerazione. Ne hanno fatto carta da cesso, ha sintetizzato Di Pietro con la consueta brutalità, supponendo ottimisticamente che li avessero almeno srotolati. Più probabile invece che giacciano intonsi in qualche cassetto. I nomi giusti erano già stati scelti dai capibastone nelle segrete stanze. Alle Comunicazioni vanno amici fidati e benissimo pagati, che entro sessanta giorni dovranno decidere se assegnare gratuitamente o meno le frequenze televisive a chi li ha nominati. Mentre a occuparsi di privacy arrivano la moglie di Bruno Vespa e il democratico Antonello Soro, politico serio e perbene, ma la cui competenza in materia di informazione e informatica risulta assai opinabile, trattandosi di un medico specializzato in dermatologia.

Chissà perché fanno così. Forse pensano che i cittadini siano stupidi e che a tenerli buoni basti il taglio ipotetico di qualche auto blu, mentre loro vanno avanti ad autoassolversi e lottizzare. Ma è più probabile che non possano fare altrimenti e che, con l’avvicinarsi del giudizio elettorale, la paura si associ al menefreghismo nell’ispirare comportamenti suicidi. Quello a cui stiamo assistendo impotenti è il «cupio dissolvi» di una generazione politica.

31.05.12

Il Codice Grillo (Massimo Gramellini)

Cari amici

non so quante email ho mandato al Dott. Massimo Gramellini (che non saranno mai arrivate) per un suo intervento su Beppe Grillo...io non sono un uomo di cultura; ho letto e studiato poco la storia umana... ma quando ieri Grillo in uno dei suoi deliri ha fomentato un tribunale del popolo in una sorta di pubblica gogna per chi sgarra (in particolare politici), mi sono venuti i brividi... "per fortuna" sono venuti anche a Gramellini che oggi nel suo Buongiorno, scrive...

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Quando saremo al potere, spiega Grillo in un’intervista a «Sette», i politici verranno giudicati da un tribunale di cittadini incensurati estratti a sorte, che li condannerà ai lavori socialmente utili e alla restituzione del malloppo. Vedo già formarsi una ola da Bolzano a Trapani. Sorprende la moderazione del gabibbo barbuto: se avesse proposto di mozzare le mani ai ladri e la lingua agli ospiti dei talk show sarebbe stato portato in trionfo da tutti i sondaggi che chiedono agli italiani se preferiscono l’aumento della benzina o quello dello stipendio. Le persone hanno fame di capri espiatori per calmare l’ansia. Fin troppo facile blandirle con il populismo. Perciò merita rispetto la presa di distanza di Enrico Strabotti Bon, militante del movimento 5 Stelle sezione adulti: «La crisi ha ragioni più complesse. Magari potessimo ridurla a una vicenda di guardie e ladri. Ciò detto, chi ha commesso dei reati non la passerà liscia. Ma guai se a giudicarlo fossero i tribunali del popolo. Erano già poco democratici nella democratica Atene, dominati dall’emotività e dall’odio che si porta dietro altro odio. Giacobini, nazisti, stalinisti, talebani: non c’è epuratore che non li abbia usati per epurare, salvo esserne epurato a sua volta. Prima o poi, Beppe, quel tribunale giudicherebbe anche te. Il peggior Stato di diritto è meglio della migliore giustizia popolare».
Condivido Enrico Strabotti Bon. Non foss’altro perché me lo sono dovuto inventare. Sempre in attesa che un seguace reale di Grillo trovi la forza di ricordargli che non ci siamo liberati di un contaballe per consegnarci a un ayatollah.

Dott. Gramellini... io sono estasiato dalla sua penna... GRAZIE

17.05.12

"Paghetta", la parola del giorno di Massimo Gramellini

DA LEGGERE ASSOLUTAMENTE... il mito Gramellini scrive:

Secondo i magistrati, i soldi del finanziamento pubblico - cioè i soldi dei contribuenti italiani - sarebbero stati impiegati dalla Lega Nord in un’attività socialmente utile. Dare la paghetta ai figli di Umberto Bossi. La paghetta, che ricordi! Il mio nonno romagnolo mi regalava tutti i mesi una monetona da 500 lire. Certo, da allora l’inflazione deve aver corso parecchio, perché i figli di Bossi prendevano 5mila euro al mese. Poveri figli. Pensate all’infanzia che hanno avuto. Tutti gli altri bambini giocavano col pupazzo di Shrek e loro con Calderoli. Tutti gli altri bambini studiavano il fiume Po, loro se lo dovevano bere.

Agli altri bambini i parenti dicevano: “Studia, così da grande diventi come papà”. A loro, invece dicevano: “Non studiare, così da grande diventi come papà.” I soldi della paghetta li mettevano nel classico salvadanaio a forma di maiale regalato da Calderoli: il Porcellinum.

I Paghetta Boys. Renzo, detto Trota, e Riccardo detto Salmone perché guida spesso contromano, a giudicare da quanto ci è costato di multe ecarrozzeria. Uno sproposito. Nella cassaforte romana del tesoriere Belsito hanno trovato un componimento autografo del Bossi Riccardo che recita così: “Ti elenco i pagamenti a cui devo far fronte entro fine mese: noleggio Clio 981 euro, saldo multe arrivate finora 1857, lavori di carrozzeria 3900, rate leasing dell’assicurazione 2589… e poi un vecchio problema a base blu.”

Un vecchio problema a base blu! Su questa frase gli storici sono al lavoro da giorni. Alludeva forse al Viagra? Il figlio di celoduro che ha bisogno del viagra! E’ la vendetta della storia. Ah, ma Riccardo Bossi ha smentito.Base Blu sarebbe il nome di un negozio di “fashion luxury retail”. Credo voglia dire: vendita al dettaglio di abbigliamento per gonzi. Il figlio della Padania si veste Fashion Luxury Retail. Tre parole da buttare subito. Con Padania fanno quattro. Ma torniamo alla paghetta. Sono andato a leggermi la definizione del Devoto Oli. “Paghetta. Sostantivo femminile. Definisce una retribuzione scarsa, modesta.” Non per smentire il Devoto Oli, ma quella non è la paghetta. E’ la pensione. Vado avanti: “Nel linguaggio familiare indica una piccola somma attribuita periodicamente dai genitori ai figli adolescenti per le loro spese”. Piccola somma cinquemila euro al mese? Pare che il Trota per portarsiavanti se la sia già fatta convertire in dracme. Cinquemila euro di paghetta. Pensate che un liceale italiano riceve in media dalla famiglia quaranta euro. E di solito il liceo riesce anche a finirlo, senza dover ripetere quattro volte la maturità come il Trota.

Cinquemila euro di paghetta. Mi sono informato. La figlia di Tom Cruise ne prende quattromila. Il Trota prende più paghetta della figlia di Tom Cruise. Che poi la figlia di Tom Cruise ha 4 anni. Il Trota 24 e suo fratello 33. Ma fino a che età prendono la paghetta? Gli metteranno ancora anche la merendina nello zaino? Purtroppo la differenza più seria è che alla figlia di Tom Cruise la paghetta la paga Tom Cruise. Al Trota, finora, l’abbiamo pagata noi.

04.05.12

EMERGENZA NAZIONALE (Massimo Gramellini)

Spero non Vi dispiaccia, ma anche oggi Massimo Gramellini ha superato se stesso nel suo Buongiorno; che tristezza:

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Prima si impiccavano ai cornicioni delle loro fabbriche e scivolavano nelle pagine di cronaca nera, mentre al telefono il ministro domandava incredulo «sicuro che dietro non ci sia un’altra ragione?». Allora hanno cominciato a darsi fuoco per la strada pur di elemosinare l’attenzione di una politica ripiegata sul proprio grasso e di un governo troppo concentrato sui numeri per riuscire a comprendere le persone. Ma da ieri il dramma «Io non ce la faccio più» esplora un nuovo abisso: l’irruzione di un disperato nell’Agenzia delle Entrate con le armi in pugno. E poi gli ostaggi, le forze speciali: sembra terrorismo, invece è terrore. Il terrore che afferra e confonde un uomo solo, quando non riesce a immaginare per sé altro futuro che un muro nero.

Non si sa cosa debba ancora succedere perché i governanti sollevino la testa dai tabulati di Borsa e prendano atto che esiste un’emergenza umanitaria nazionale. Un terremoto economico e morale che va affrontato con gli strumenti della vera politica: buonsenso e visione del futuro.

Lo Stato ha due mani: una che prende, una che dà. Se ne usa una sola, diventa monco e sono gli Stati monchi a produrre le ingiustizie più efferate. Per un artigiano o un piccolo imprenditore, il funzionario delle tasse che mette le ganasce all’auto e il funzionario del ministero che paga a trecento giorni quando paga, non sono due universi lontani e incomunicabili (come invece essi si considerano), ma due volti della stessa amministrazione. Due nemici che marciano separati per colpire uniti e vanno ad aggiungersi alle banche che non prestano soldi, anzi chiedono a chi è in rosso di rientrare, alle bollette dell’energia più cara d’Europa, ai doppioni e alle doppiezze di una macchina burocratica costruita a strati per agevolare i pedaggi della corruzione, a una giustizia civile dai modi ingiusti e dai tempi incivili.

Ma le ragioni più profonde della disfatta umanitaria in corso non riguardano solo gli imprenditori e non sono neppure economiche. Sono psicologiche. Il senso di umiliazione che prende alla gola chi si vede costretto a ridurre il tenore di vita della propria famiglia. La solitudine di chi non ha più strutture familiari né sociali a cui appoggiare la propria inquietudine. Soprattutto la disperazione cupa di chi non riesce più nemmeno ad alzare la testa perché quando la alza non vede una classe dirigente che indica soluzioni, ma una casta di parolai abbarbicati ai propri privilegi e una processione di sacerdoti del libero mercato che officiano una messa triste, fatta di numeri senz’anima.

Le persone più fragili si disperano fino a impazzire perché il potere non li ascolta e quando parla non usa il linguaggio della speranza ma quello della paura. Risanare l’economia di un cimitero non è una soluzione praticabile. E la legge darwiniana del liberismo non può selezionare i suoi protagonisti sulla base di impazzimenti e suicidi. Tocca alla politica, o a chi ne fa le veci, togliere la buccia ai numeri fino a trovare le persone. Capirle. Rassicurarle. Distinguere fra evasori totali con yacht a carico e poveri cristi che si arrabattano da italiani, non da tedeschi, e per i quali il rigore alla tedesca è una cura che guarisce il male ma uccide il malato.

26.04.12

....Siamo candele accese (Massimo Gramellini)

".....Siamo come candele accese. Il rosso della fiamma non è l’unico colore, ma solo il più esterno e visibile. Ci sono anche il giallo e il blu: alla base, intorno allo stoppino. Allo stesso modo in noi convivono tre livelli di “combustione”:
Il rosso delle passioni all’esterno, il giallo delle emozioni e, alla base, il blu dello spirito. Chi passa la vita a inseguire passioni per provare emozioni fa una cosa molto vitale, ma insufficiente ed è per questo che rischia di rimanere sempre inappagato. Per trarre dai sensi tutto ciò che possono darti, occorre lavorare sullo strato più profondo e nascosto. Imparare a cercare risposte all’interno e non all’infuori di te. Altrimenti sarai sempre vittima delle circostanze e degli ondeggiamenti emotivi altrui......" (Massimo Gramellini, da “Cuori allo specchio”)

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Grazie Giusy per la segnalazione

18.04.12

Anche Gesù (Massimo Gramellini)

Spero non Vi dispiaccia, ma anche oggi Massimo Gramellini ha superato se stesso nel suo buongiorno:

Anche Gesù ha sbagliato un collaboratore, si difende il ponziopilato della Lombardia. Dopo ponderate riflessioni avrei ravvisato alcune differenze fra il Cristo e il Celeste (uno dei due soprannomi di Formigoni, l’altro è il Modesto, ma l’uomo è così modesto che preferisce non farlo circolare). Gesù fu battezzato dal Battista, Formigoni dal Berlusca. La carriera pubblica di Gesù si consumò in tre anni, quella di Formigoni in Regione prosegue imperterrita da diciassette. Gesù non faceva vacanze di gruppo sugli yacht dei farisei: preferiva i pescherecci, casomai una camminata sulle acque. Quanto al suo tesoriere, Giuda era più economo di Lusi (vabbé, ci vuol poco), più colto di Belsito (vabbé, idem) e a differenza dei formigonidi non venne mai raggiunto da avvisi di garanzia. Gesù sapeva bene chi era Giuda: non fu tradito a sua insaputa. In ogni caso avrebbe commesso un errore di valutazione isolato. Formigoni invece di collaboratori ne ha sbagliati parecchi, a cominciare dal sarto daltonico che gli sforna le camicie per proseguire col cugino depresso di Andy Warhol che ha ideato quegli spot sul Web in cui il Celeste fa lo spadaccino.
Sugli altri collaboratori sbagliati preferirei tacere, avendo già parlato la magistratura. Aggiungo solo che la cifra del tradimento di Giuda, trenta denari, anche al netto dell’inflazione risulta di gran lunga inferiore a quelle che danzano nel cielo sopra Milano per sfamare gli appetiti dei notabili e delle lobby che li sostengono. (Lobby? Ho detto lobby? Scusate, mi ero scordato che, grazie al finanziamento pubblico dei partiti, viaggiano lontane anni luce dal mondo della politica)

Meraviglioso... :-)

10.02.12

"Trova le differenze" di Massimo Gramellini

Spero non Vi dispiaccia, ma anche oggi Massimo Gramellini ha superato se stesso nel suo buongiorno

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Nell’arco di tre mesi il settimanale più famoso del mondo ha dedicato la copertina a due premier diversissimi, nati incredibilmente nello stesso Paese: il nostro. Rimangono le questioni irrisolte. Chi ha le orecchie più grandi? Chi incarna la destra moderna? A chi si è ispirato Leonardo per il sorriso della Gioconda? Come è possibile che in appena tre mesi - il tempo che Alemanno impiega per mettere le catene - secondo il titolista di «Time» siamo passati dallo status di economia più pericolosa del pianeta a quello di ultima speranza d’Europa? Da chi comprereste una barzelletta usata? (Io da Monti: adoro l’umorismo lugubre). L’italiano medio somiglia a uno dei due o il suo sogno è essere Monti di giorno e Berlusconi la notte? Quando mai metteranno Bersani sulla copertina di «Time»?

Meraviglioso!!!

08.02.12

"Complotti a Nord" di Massimo Gramellini

Ragazzi... anche oggi il buongiorno di Massimo Gramellini è FANTASTICO!!!

Dietro lo spazio eccessivo che i giornali hanno dedicato alla nevicata romana c’è un complotto del Nord, ha rivelato Gianni Sciolina Alemanno. Credevo che dietro ci fosse soprattutto lui, un sindaco forse peggiore di altri, ma sicuramente molto più collerico e chiacchierone, disegnato apposta per indossare i panni del capro espiatorio. La sua ultima denuncia però mi ha convinto. Esiste un complotto vichingo per mettere Roma in cattiva luce e ne facciamo parte un po’ tutti: giornali del Nord, giornali romani diretti da giornalisti del Nord e telegiornali fatti a Roma da leghisti e comunisti del Nord (i comunisti sono per definizione del Nord, basta vedere la Corea). Siamo stati noi - con il sostegno occulto delle multinazionali del ghiacciolo, della Loggia del Leopardo e di un cugino friulano di Dan Brown - a nascondere le pale nelle catacombe e a rovesciare migliaia di sacchi di sale nell’insalata del Trota pur di sottrarli alla furia bonificatrice di Alemanno. Sempre noi, dopo averlo ipnotizzato, abbiamo costretto il sindaco alpinista a proclamare il coprifuoco al Tg1, a chiedere una commissione d’inchiesta sulle previsioni del tempo (che chicca degna di Totò!) e a mostrare la compattezza delle istituzioni litigando a reti unificate col capo della Protezione civile.
E perché mai avremmo fatto tutto questo? Ma per il più meschino degli impulsi. L’invidia. Non vogliamo che Roma ottenga le Olimpiadi del 2020 e ci siamo già accordati segretamente con la Loggia del Leopardo per portarle a Brescia. O ad Asti ovest, si vedrà. (La decisione finale spetta al cugino di Dan Brown).

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Ringrazio Gianpaolo per l'invio della simpatica immagine

27.01.12

Ius primae navis di Massimo Gramellini

Non mi stancherò mai di affermare sulla pagine di questo blog quanto Massimo Gramellini sia il miglior giornalista italiano in attività... da NON perdere il suo buongiorno di oggi su LA STAMPA:

Una bella notizia, finalmente, e ne sono debitore al nostro inviato al Giglio, Chiarelli. Temevo che il plastico della Concordia che da giorni bordeggia fra le poltrone di «Porta a Porta» fosse un falso ispirato al modellino della vasca da bagno di Cogne. Avevo letto che il plastico originale, rigorosamente in scala, era stato collocato sull’isola, nel centro operativo dei vigili del fuoco, per fornire informazioni logistiche ai sommozzatori prima delle immersioni. Possibile che privilegino l’opera di salvataggio alle esigenze televisive? - mi ero chiesto con stupore. Infatti non era possibile. Gli armatori hanno concesso il plastico della Concordia a Vespa. Ai vigili del fuoco hanno rifilato quello della nave gemella, la Serena. Tanto, si sono detti, per i sommozzatori non cambia niente. Mentre cambia moltissimo per la tv, poiché solo su uno dei due modellini campeggia il nome sinonimo di audience: Concordia.
I sommozzatori, gente rude e all’antica, non l’hanno presa benissimo. Pare siano ancora fissati con la teoria secondo cui la realtà viene prima della finzione e salvare le persone resta più importante che intervistarle in tv. Ma sono rimasti gli unici a pensarla così: persino la Protezione Civile non ha avuto nulla da obiettare sul fatto che a Vespa spettasse lo ius primae navis. A proposito: il parroco di Besana Brianza aveva raccontato ai fedeli che sarebbe andato in ritiro spirituale per una settimana e invece sapete dov’era? In crociera sulla Concordia. Quella nave tragicomica che non può risollevarsi né affondare sta diventando ogni giorno di più l’autobiografia della nazione.

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E' talmente surreale questa situazione e le vicende di questa tragedia che, mi spiace dirlo, ma fanno davvero ridere... dopo qualche secondo di ilarità però ...a me sale una tristezza profonda nel vedere un paese bellissimo come il nostro alla deriva, proprio come scrive Gramellini nelle ultime righe del suo articolo....

27.10.11

Camera bassa (di Massimo Gramellini)

Ragazzi... questa è arte; il passaggio conclusivo è degno del Manzoni....

Franano pezzi di Liguria e di Toscana, trascinandosi un fardello pesante di morti. L’Italia si gioca quel che resta della sua faccia (forse solo il cerone) con una lettera d’intenti all'Unione Europea. Fini ricorda a Ballarò che la moglie di Bossi riceve la pensione dall’età di 39 anni. Secondo voi quale di queste tre notizie ha catalizzato ieri l’interesse dei nostri deputati? Non ci sconvolge l’idea che due di loro si siano picchiati: siamo arrivati persino a pensare che la vera riforma istituzionale potrebbe essere una rissa collettiva, come quelle che Sergio Leone ambientava nei saloon e dalle quali non si rialzava più nessuno. Ma è davvero umiliante che un bossiano e un finiano si siano strappati a vicenda la camicia per una disputa che riguardava solo i rispettivi capi e i loro cerchi più o meno magici. E neanche per la strada, dove almeno avrebbero potuto essere arrestati per disturbo della quiete pubblica e condannati a un lavoro socialmente utile: qualunque altro. Si sono scazzottati nell’aula di Montecitorio, davanti a una scolaresca che assisteva allo spettacolo circense dalla tribuna del pubblico. E proprio quando la nostra reputazione all’estero, mai così bassa dai tempi dei Visigoti, suggerirebbe ai rappresentanti della Nazione di assumere atteggiamenti compatibili con lo scranno indegnamente ingombrato dai loro glutei. Ecco a cosa si è ridotto il Parlamento del Porcellum: manipoli di sgherri fedeli a questo o a quel capo-bastone che sguainano le mani per bisticci di bottega, mentre fuori tutto frana

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Gramellini SEI il miglior giornalista italiano in attività!

L'immagine riportata è la copertina del quotidiano brittanico "The Indipendent" ...

21.10.11

Gloria Mundi (di Massimo Gramellini)

come fatto in passato, non posso non condividere su questo blog il buongiono di Massimo Gramellini oggi su LA STAMPA... a parte la profondità di questo breve testo la battuta su "Gloria Mundi" è da antologia...

Non c’è mai nulla di glorioso nell’esecuzione di un tiranno. La vendetta resta una pulsione orribile anche quando si gonfia di ragioni. Ci vogliono Sofocle e Shakespeare, non gli scatti sfocati di un telefonino, per sublimarla in catarsi. Gli sputi, i calci e gli oltraggi a una vittima inerme - sia essa Gesù o Gheddafi - degradano chi li compie a un rango subumano.
Dal governo del baciamano ci si sarebbe aspettati qualche parola di pietà nei confronti del vecchio sodale tramutato in un cencio sporco di sangue. Invece è toccato leggere le parole del ministro degli Esteri Frattini, che appena tre anni fa chiamava Gheddafi «un grande alleato dell’Italia» e adesso definisce la sua barbara fine «una grande vittoria del popolo libico». Davvero «grande» anche lui, il signor ministro con delega alla coerenza e alla sensibilità. La Russa non poteva essergli da meno e infatti non lo è stato. Ha detto: «Dobbiamo gioire». Per la nuova Libia, immagino. Ma con che razza di cuore si può abbinare un verbo di festa alle immagini di un corpo trascinato sull’asfalto? Ho vanamente cercato parole simili nelle dichiarazioni dei ministri francesi, tedeschi, americani. Forse i nostri sono solo più ruspanti: parlano prima di pensare, o anche senza pensare, né prima né dopo. Al confronto giganteggia persino il filosofo di Palazzo Chigi ed ex amicone del rais. Il suo «Sic transit gloria mundi» sulla volubilità della condizione umana (Gloria Mundi non è il nome di una ragazza) sembra voler dar voce, se non a un presentimento, a un tormento interiore.

massima stima per Massimo Gramellini

09.10.11

San Jobs (di Massimo Gramellini)

Il Buongiorno di Massimo Gramellini del 8/10/11 è uno dei migliori di sempre.
se non avete avuto la possibilità di leggerlo... be...fatelo!

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Steve Jobs era un genio, non un santo. Invece i siti e i giornali di tutto il mondo grondano di allusioni celestiali e riferimenti a Buddha e a Gesù, francamente eccessivi. Sono sicuro che lui si accontenterebbe di essere paragonato a Leonardo: un altro che ha cambiato il mondo nutrendosi di conoscenze spirituali per iniziati. Il discorso di Jobs all’università di Stanford – «La morte è la migliore invenzione della vita» – non smette di commuovermi, ma devo riconoscere di averlo già letto da qualche parte: in qualsiasi testo ispirato di new (e old) age. Se milioni di persone non rendono omaggio soltanto al genio semplificatore di software ma al guru di una setta quotata in Borsa, significa che nei nostri cuori è successo qualcosa di meraviglioso e terribile. Siamo affamati, direbbe Steve. Affamati di valori, di esempi, di storie di successo che indichino una direzione di marcia. A molti le parole delle religioni di massa suonano stereotipate. E da quando neppure Obama è stato capace di fermare il suicidio del capitalismo (o meglio il suo omicidio, perpetrato da certa finanza), nei popoli delle democrazie è subentrata la convinzione che la politica non abbia più alcuna possibilità di cambiare il mondo. Jobs invece ci è riuscito e, nell’innalzarlo alla gloria degli altari laici, manifestiamo il desiderio struggente di altri cavalieri che illuminino il percorso di questo nuovo Medioevo. Il passaggio successivo sarà smettere di rispecchiarci in qualche eroe mitizzato e risvegliare il piccolo Jobs che sonnecchia dentro ognuno di noi. -Da La Stampa del 08/10/2011 -

30.09.11

Fuori dal tunnel di Massimo Gramellini

Ragazzi

per la prima volta NON sono d'accordo con il mio mito giornalistico Massimo Gramellini ... [clicca qui]

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sei NOI poveri mortali nel nostro lavoro sbagliamo ci fanno un culo a strisce... LUI ha fatto un errore "madornale" ... e attenzione il suo compenso annuo ammontava pare 156mila euro lordi; mi spiace ma non ho nessuna comprensione per il "povero" Sig. Massimo Zennaro

commenti?

03.09.11

"Il pane quotidiano" di Massimo Gramellini

Come sempre...

immenso Massimo Gramellini [clicca qui] per leggere il suo pezzo "Il pane quotidiano"

[già detto su questo blog]

09.08.11

"La colpa di Vivere" di Massimo Gramellini

Ho già citato altre volte il giornalista de LA STAMPA Massimo Gramellini su questo blog [clicca qui], ma devo dire che il suo "Buongiorno" di oggi 09/08/2011 è tristemente uno di quei pezzi da NON PERDERE...

l'immagine si ingrandisce cliccandoci sopra

Un giornalista con una capacità di sintesi e chiarezza espositiva che credo non abbia eguali nel panorama giornalistico italiano.

spero che in tanti leggano questo articolo

06.03.11

L'uomo della settimana #32: Gabriele Moratti

- un ponte levatoio??
- una camera da letto con mobili in pelle di squalo??
-una botola motorizzata e un bunker sotterraneo??
- un ring di boxe regolamentare??
- un poligono di tiro insonorizzato??

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Il figlio del Sindaco di Milano Letizia "BATMAN" Moratti è indagato per frode edilizia...Se la notizia verrà confermata [clicca qui] oltre che un reato sarà una immensa fugura di merda!! (fonte lastampa.it) in quanto alla "modesta" famiglia MORATTI se c'è una cosa che non mancano sono i soldi.... ma!?

Da oggi anche il mio sogno personale è una camera da letto con mobili in pelle di squalo.... chissà quanto costeranno poi? :-)

e come dice il mito Massimo Gramellini:
Perché i favoritismi della politica potranno anche finire, un giorno. Ma i bauscia, evidentemente, no.

Si ringrazia la spumeggiante Erica Z. per la segnalazione

29.09.10

L'uomo della settimana #18: Fabrizio Maria Corona

la notizia di una storia di sesso e denaro tra Corona e Lele Mora è sulla bocca di tutti... anche se non c'entra niente, ci tengo a pubblicare questa foto di Mora con alcuni suoi pupilli di qualche tempo che ritengo significativa:

lele-mora-e-le-sue-donne.jpg

non vi nascondo che questa storia mi ha colpito in quanto, non è un segreto, io in fondo in fondo sono sempre stato fan di Corona, ma oggi finlamente tutto è cambiato.

LA VENDETTA DELL'IMMAGINE

Vi suggerisco di leggere questo breve trafiletto del giornalista Massimo Gramellini da LA STAMPA del 28/09/10 che credo sintetizzi il pensiero di tutti Download file.PDF (32 KB)

Si ringrazia Elena per la segnalazione dell'articolo